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AAVV – A Christmas Gift For You From Phil Spector

a_christmas_gift_phil_spectorPhil Spector non è sicuramente il primo che ci lascerà dopo aver passato gli ultimi anni della sua vita dietro le sbarre; certo tra questa triste schiera di persone è l’unico che può seriamente vantarsi di molte cose eccelse e di alcune curiose.

Ad esempio è uno dei pochi, nell’era moderna, ad essere riuscito a scrivere una canzone natalizia originale e a farla diventare un classico.

Christmas (Baby Please Come Home) – cantata da Darlene Love e inclusa in questo leggendario A Christmas Gift For You From Phil Spector (1963, in una primissima edizione intitolato A Christmas Gift for You from Philles Records) – è uno dei più recenti tra tutti i simpatici motivetti che ci ammorbano accompagnano durante le feste di fine anno e non manca mai in quegli inutili album natalizi regolarmente sfornati da gente tipo Michael Bublé.

Tutte le altre canzoni – da White Christmas a Silent Night, da Jingle Bells a Winter Wonderland – sono roba molto più datata e (quindi) radicata nella tradizione (in molti casi) da un paio di secoli, pur se poi vengono rilette a seconda delle mode. Ecco: con Christmas (Baby Please Come Home) Phil Spector è riuscito a fare breccia nel sentimento popolare (anglosassone) con la medesima intensità.

Certo Last ChristmasHappy Xmas (War Is Over) sono ancora più recenti (1985 e 1972), ma la prima è (stucchevole e) fuori luogo in ogni altro momento dell’anno; per quanto riguarda la seconda.. è come se la connotazione politica del suo autore le precludesse certe vette.

Invece, a dispetto del titolo, Christmas (Baby Please Come Home) ha un suo perché tutto l’anno – tanto che quel volpone di Phil, che ne era ben cosciente, ne fece incidere anche una versione che non c’entra nulla con le feste: Jonny (Baby Please Come Home) – e allo stesso modo, anche se A Christmas Gift For You From Phil Spector è anzitutto il disco di Natale definitivo, fa categoria a sé tanto da meritarsi addirittura di stare al n. 142 (!) tra i 500 migliori dischi di tutti i tempi secondo Rolling Stone.

Intanto per il cast, praticamente il meglio che il pop statunitense potesse offrire prima della british invasion: Ronettes, Crystals, Bob B. Soxx & The Blue Jeans, Darlene Love, tutti artisti che Phil Spector aveva contribuito in modo decisivo a portare al successo. Voci incredibili, il che non vuol dire affatto educate.

E poi per l’approccio, per il celebre wall of sound del produttore applicato a canzonette tradizionali, per le melodie perfette fatte di ottoni quasi sopra le righe (Parade Of The Wooden Soldiers) e di un’orchestra sempre discreta, con arrangiamenti mai zuccherini: traboccano gioia festiva senza mai risultare stucchevoli.

A volte è addirittura il ritmo a prendere il sopravvento: non ci sarà mai una Frosty The Snowman tanto rude e fracassona o una Santa Claus Is Coming To Town tanto adatta alla pista da ballo, mentre in Rudolph The Red-Nosed Reindeer pare di sentire i passi della ricorsa della renna per librarsi in volo con slitta a seguito.

Insomma, è il disco perfetto per chi vuole entrare nell’atmosfera natalizia senza scadere nel ridicolo, con quel tocco vintage che oggi rischia anche di essere comunque un passo avanti a qualunque cosa prodotta negli untimi 50 anni.

E poi, a pensarci, quel 142° posto nella classifica di Rolling Stone non vale poi molto se consideriamo che A Christmas Gift For You From Phil Spector è il disco preferito di Brian Wilson.

No, non il disco natalizio preferito di Brian Wilson, il disco e basta: di sempre, tra tutti.

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