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AAVV – Good Morning, Vietnam! OST

Good Morning, Vietnam! (1987) sta al 100° posto della classifica delle migliori commedie di tutti i tempi secondo l’American Film Institute: se non è ricordato come un semplice film di guerra lo si deve alla straordinaria interpretazione di Robin Williams (premiata con un Golden Globe e che gli valse la prima nomination agli Oscar).

È lui che dà vita al protagonista Adrian Cronauer, un dj spedito a Saigon a ravvivare le sorti della radio delle truppe americane durante il conflitto in Vietnam e che dalla guerra proprio non riuscirà a stare lontano, presto comprendendone – suo malgrado – la divampante atrocità.

Ma è un film che riguarda anche, e in modo tutt’altro che marginale, il potere della musica e dell’intrattenimento come grimaldelli per scardinare l’ordine costituito. In questo senso è corretto rintracciare in Good Morning, Vietnam! il perfetto antesignano di I Love Radio Rock (= orrenda trasposizione italiana del comunque intraducibile titolo The Boat That Rocked).

Ma se la colonna sonora di I Love Radio Rock aveva la giusta pretesa di essere onnicomprensiva, quella di Good Morning, Vietnam! è correttamente presentata come «una selezione» dei brani usati per il film di Barry Levinson. E’ comunque una goduria immensa, che finì all’epoca per vincere il disco di platino e dalla quale fu estratto come singolo What A Wonderful World di Louis Armstrong, che grazie a questa ritrovata notorietà si riuscì ad entrare in classifica per la prima volta (a vent’anni dalla pubblicazione originale). La musica composta ad hoc, invece, 17′ striminziti ad opera di Alex North, è stata data alle stampe solo  quest’anno.

La selezione pesca ovviamente a piene mani dall’airplay dell’epoca in cui il film è ambientato e quindi giocoforza inanella una serie di brani killer: da Nowhere To Run di Martha Reeves & The Vandellas, ai Beach Boys (quelli più onirici di The Warmth Of The Sun, ma anche quelli scapestrati di I Get Around), da James Brown (I Got You (I Feel Good)) ai Them di Van Morrison (Baby Please Don’t Go). Oggi è anche l’occasione per riascoltare qualcosa che magari da queste latitudini non è mai stato in primissimo piano (o che è destinato a compilation da supermercato): Sugar & Spice dei Searchers, California Sun dei Rivieras o Game Of Love di Wayne Fontana e i suoi Mindbenders.

Si tratta, potenzialmente, della playlist perfetta: nasce come un distillato di spensieratezza volto a distrarre dalla crudeltà, ed è un concetto ancora largamente applicabile.