Air – Le Voyage Dans La Lune

Qui si stava cercando di ricordare cosa avessero combinato gli Air dopo Talkie Walkie (2004!). Fortuna che c’è wikipedia: Pocket Symphony (2007) e Love 2 (2009). Ma wiki non ve lo dirà mai tanto chiaramente: rispettivamente, un disco loffio e uno proprio oRendo.

Dura la vita lontana dal cinema. Nicolas Godin and Jean-Benoît Dunckel hanno evidentemente passato un po’ di tempo in stato ansiogeno davanti al telefono ad aspettare che Sofia Coppola o chissàchi li chiamasse per una qualche colonna sonora. Ma la figlia di Francis s’è acclappiata il tizio dei Phoenix e allora adieù: la soundtrack ce l’ha in casa oramai.

Quindi, da buoni nostalgici, si sono rintanati nella grandeur di madre Francia e, complice la Technicolour Film Foundation, hanno ripescato questa vecchia bobina questo capolavoro del cinema muto, Le Voyage Dans La Lune (1902). Ché magari voi, come me, il titolo l’avete sempre ignorato (pur non essendo un capolavoro di fantasia), ma l’immagine della luna ciecata dal prefordiano razzo spaziale sparato dal transalpino cannone ce l’avete ben presente da sempre.

E quindi, a dodici anni da The Virgin Suicides, gli Air riscoprono la loro dimensione ideale e colgono nel segno. Lavorano di mestiere, tanto, ma finalmente guardano la luna (quella lì, appunto) e non badano al dito (quello puntato verso l’alto, ultimo anelito del discotecaro in pieno coming down alle prime luci dell’alba).

Il risultato di questo sforzo è che Voyage Dans La Lune è uno di quei dischi che come infili le cuffie e spegni la luce non sapevi nemmeno di avercele, quelle stelline e quei pianetini fluorescenti appiccicati al soffitto.

È questa mezz’ora degli Air, più che restauro della pellicola di Georges Méliès, che rinvigorisce l’atavica attrazione dell’uomo per il suo Satellite, in una infinita celebrazione del viaggio verso orizzonti lontani ma visibili, distanti ma chiari, che spinge ad imprese balorde e magari maldestre (come accecare la Luna, appunto), e che sono il pane più prezioso dei sognatori. Oggi come allora.