Appunti Libri

Alex Niven – Oasis’s Definitely Maybe

Non deve sorprendere che le registrazioni di Definitely Maybe siano decollate solamente quando gli Oasis sono stati messi in condizione di suonare le loro parti insieme, nella stessa stanza… alla fine, erano cinque modesti ragazzi working class, irlandesi di seconda generazione, nati nella condizione di relativo benessere della Manchester dei primi anni ’60, che aveva poi sofferto durante gli anni ’80 della Tatcher e ne era uscita con un radicatissimo senso del «noi» e «loro»

[…]

Gli Oasis ottennero la loro solidità da un aggregato sonico di personalità musicali tremendamente mediocri. Nessuno dei membri originali della band poteva competere nemmeno lontanamente con un musicista fatto e finito. Semplicemente loro erano lì, era gente che andava costantemente a provare anche se non c’erano molte possibilità che la band sarebbe diventata qualcosa di più che un hobby.

oasis-definitely-maybe-3313Gli Oasis pubblicavano Definitely Maybe 20 anni fa. E anche se forse qui, nella provincia dell’impero, non riusciamo a cogliere (per ovvie ragioni) la reale portata dell’impatto  che quel debutto ha avuto, questo libro fresco di stampa – che trova posto nella serie 33 1/3 di Bloomsbury (non tradotto, disponibile in Italia solo su ebook, almeno per ora) – celebra il ventennale nel migliore dei modi.

Alex Niven (già chitarra colta degli Everything Everything, oggi saggista e colonnista del Guardian) suddivide la sua narrazione in quattro capitoli (earth, water, fire ed air), che corrispondo idealmente a quattro contesti in cui inserire Definitely Maybe per poterlo studiare e comprendere a fondo: la Manchester di fine ’80 / inizio ’90; il suono in voga in quegli anni; la sensazionale esplosione di energia (a tratti anche violenta) seguita alla sua pubblicazione, né più né meno che lo scoperchiamento di un enorme vaso di pandora working class; lo scenario politico UK del periodo.

Con questo peculiare modus operandi, Niven opera la precisa scelta di iscrivere quel disco, i suoi autori, la sua creazione ed esplosione in una sorta di ordine concettuale, quasi filosofico. Il tutto – e qui sta uno dei grandi meriti dell’autore – senza lesinare informazioni tecniche, stilistiche, vive voci dei protagonisti e analisi testuale, inserendo ogni cosa in un continuo gioco di specchi tra significante e significato.

E così, Niven analizza la continuità della poetica di Noel Gallagher con quella degli Smiths; illustra come, e per quale ragione, l’idealismo degli Oasis aveva molto più a che fare con l’elezione di Clinton piuttosto che con l’ascesa dei New Labour di Tony Blair; fornisce una nuova – e molto sensata – lettura dei “furtarelli” ai Beatles, a Neil Young, a David Bowie e ai T.Rex, collegando lo stile di scrittura di Gallagher Sr. con l’hip-hop ed il folk; ridiscute il ruolo del tanto vituperato Tony McCarroll; evidenzia la forte poetica del «noi» che impregna Definitely Maybe, riduce l’apparente distanza che separa Noel Gallagher da Kurt Cobain, e quella del disco dai principali suoni di inizio ’90 (il grunge e lo shoegaze).

Non è necessariamente una lode, è un’analisi: i detrattori degli Oasis troveranno comunque molte conferme nel libro (una in particolare: nemmeno il successivo (What’s The Story) Morning Glory? è paragonabile a questo debutto).

Oasis’s Definitely Maybe passa in rassegna tutto questo e giunge ad una chiara conclusione: ciò che ha reso enormi gli Oasis è stata anche la loro rovina. Il punto del libro sta qui: cosa ha reso Definitely Maybe immortale? Buona lettura.

2 comments on “Alex Niven – Oasis’s Definitely Maybe

  1. Pingback: Video: Oasis live at Glastonbury 1994 – Non Siamo Di Qui

  2. Pingback: Video: la versione di Tony McCarroll – Non Siamo Di Qui

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *