Roba che se ascolti senza sapere ti pare sbucare fuori dal catalogo 4AD. E invece i Be Forest vengono dritti da Pesaro (ed escono per We Were Never Being Boring).
Cold si fa strada a colpi geometrici e compulsivi di basso/batteria, inanellando gemme darkwave classiche classiche e più vere del vero.
C’è una ripetitività ammaliante in questo disco, una perfezione formale sorprendente, una vibrazione tesa e sottile come una crepa nel ghiaccio, fermata un secondo prima di schiantare tutto.
Il paragone con gli XX, in fondo, ha più a che fare con il lato estetico che con il suono (boy/girl/girl, voce femminile, batteria in piedi); i numi tutelari sono altri: Cure, Crane, Cocteau Twins, My Bloody Valentine.
I Be Forest (god bless!) confezionano un esordio notevole, di quelli da far perdere la testa a chi adora il delay, le melodie lascive intrappolate nell’eco, la ritmica squadrata e il riverbero spettrale, che volteggia impeccabile aspettando solo la (vostra) resa.
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