Burial e Four Tet che lo scorso anno ci deliziano insieme con Moth/Wolf Club. Burial e Four Tet che remixano Thom Yorke solista (e i Radiohead).
I Radiohead che su The King Of Limbs assimilano sonorità portate a galla da Bural e Four Tet.
In estrema sintesi, i gradi di parentela sono questi.
Mancava solo un tassello, una collaborazione a tutto tondo fra loro, qualcosa che riunisse questa sacra trinità della leva elettronica degli anni zero, ed eccola qui: si manifesta sottoforma di Ego/Mirror, 7″ andato esaurito ancora prima di essere immesso sul mercato. Com’è?
Probabilmente Ego è la cosa più canticchiabile su cui Yorke piazza la voce dai tempi di In Rainbows, una passeggiata notturna nella città che dorme sul tappeto steso da Kieran Hebden; e i 6’25” di Mirror sono la quint’essenza del suono di Burial: un battito profondo, urbano e alieno allo stesso tempo, che si avvolge su se stesso e incarta nel cellophane il falsetto di Tom Yorke.
In tutto fanno 13′ di perfezione assoluta.
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