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Death In Vegas – Trans-Love Energies

death_in_vegas_trans-love_energiesC’è stato un momento in cui i Death In Vegas erano meritatamente sulla cresta dell’onda. Avevano raggiunto il grande pubblico (Hands Around My Throat), collaboravano con nomi che impreziosivano le loro oscure miscele di elettrorock e psichedelia (Iggy Pop, Paul Weller, Liam Gallagher), poi più nulla. Satan’s Circus (2004) era stato il loro ultimo vero segnale di vita.

Richard Fearless, chiusa la collaborazione con Tim Holmes si è ritirato per anni a New York a studiare fotografia, ha suonato spesso con i Black Acid, ha scritto e riscritto, registrato e perfezionato e di punto in bianco ha deciso di tornare.

Qualche remix più tardi (Future Starts Slow dei Kills, Better Than Love degli Hurts), Trans-Love Energies (Drone Records) arriva anticipato da You Loft My Acid, oltre 7 minuti estatici e minimali, i migliori del disco, guidati dalla voce Katie Stelmanis. La vocalist dei canadesi Austra fa di nuovo capolino – erotica – su Witch Dance, ma tutto il resto è integralmente opera di Fearless, voci (molte), chitarre (meno del solito), ogni cosa: esattamente come il cavaliere solitario in copertina.

Il risultato è un album che poggia su di un ritmo propulsivo sintetico, narcotico, che non accelera quasi mai e a tratti sfiora l’ambient (Drone Reich); tornano in mente tanto gli Spiritualized più quieti (Silver Time Machine) quanto il synth pop più intimista (Scissors), chiude il tutto la magniloquente Savage Love, in una coda quasi shoegaze.

Pur non sempre a fuoco, Trans-Love Energies ha però il pregio di segnare il ritorno dagli abissi di un artista che tutti davano per finito: un ottimo punto di (ri)partenza.

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