Dischi

Dente – Io Tra Di Noi

Durante la lunga coda di Rette Parallele, Dente se ne va. Noi non possiamo vederlo, ma lui la poggia la sua acustica e ci lascia cullare dal ritmo della tropicalia.

Si defila così, distraendoci, e scivola verso il prossimo cuore infranto, indeciso se rammendarlo o prenderlo in giro.

Giuseppe Peveri ha il raro talento di riuscire strappare un sorriso anche sull’orlo del baratro, e quella di Io Tra Di Noi è un’ironia molto più amara del solito.

E poi sì, “Battisti”, inevitabile da un po’ a questa parte quando si parla di lui: ma è sempre stato un paragone più di forma che di sostanza. E a parte Giudizio Universatile, che è una Prendila Così dei tempi nostri, e la coda brasileira che chiude ipnotica il disco in odor di Anima Latina, la simmetria calza solo per la semplicità di farsi ricordare. Per una melodia, una rima, mai per qualcosa fuori posto.

Rispetto al precente L’Amore Non E’ Bello, Io Tra Di Noi vive forse di un fare più cupo: è  questo io, che si mette di traverso tra di noi; sa di voglia di non perdersi nel banale (“il futuro è semplice, il presente è indicativo, tutto è relativo“), di fiducia nelle piccole cose buone (“portami a vedere il cielo questa notte anche se è nuvolo“) e nelle voglie innegabili (“io so da lì te non ti muovi, anche se io ho palesemente / voglia di te“).

Il segreto di Dente sta tutto qui: nell’essere così sbilenco e disarmante da vincere su ogni umano affanno.

2 comments on “Dente – Io Tra Di Noi

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