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Electronic – Get The Message: The Best Of Electronic

electronic_get_the_message_2006Per stessa ammissione dei protagonisti di questa storia, i singoli sono la cosa più riuscita del progetto Electronic.

E così ecco raccolti qui i migliori brani nati dalla collaborazione tra Johnny Marr e Bernard Sumner, oltre qualche b-side e alcune tracce ripescate dai tre album pubblicati nell’arco del decennio 1989 – 1999 (Electronic, Raise The Pressure e Twisted Tenderness).

In origine l’intenzione dei due – che già dal 1984 condividevano una certa voglia di combinare qualcosa di diverso dalle rispettive band, SmithsNew Order – era di pubblicare una serie di white label con la complicità della Factory Records, adottando un suono più contemporaneo e rimanendo anonimi.

Ovviamente non andò così: sull’onda del successo del primo singolo Getting Away With It (scritta con Neil Tennant dei Pet Shop Boys, roba da da 250.000 copie vendute e che viene ancora oggi ripescata da Marr dal vivo), gli Electronic finirono in tour con i Depeche Mode e addio scelta dell’anonimato.

Da un certo punto di vista, addio anche alla voglia di sperimentare più di tanto: Marr e Sumner finirono per produrre qualcosa ci certamente diverso dal loro solito (o, nel caso di Marr, diverso dal suo passato: gli Smiths si sciolsero nel 1987) e ripiegare su qualcosa che, in assoluto, potrebbe anche essere considerato un esercizio di stile.

Ed è il motivo per cui molto del materiale su questo Get The Message – The Best Of Electronic, riascoltato ora, non pare essere invecchiato granché bene.

Ci sono eccezioni, ovviamente, e anche ben vistose: la già menzionata Getting Away With It (il cui testo – va ricordato – è una vistosa presa per il culo del mood perennemente vittoriano di Morrissey), Forbidden City e la sua storia di incomprensioni coniugali spalmata su un jingle – jangle potente, Get The Message (nonostante quel break di sintetizzatori dopo un paio di minuti), l’algida Disappointed (smaccatamente synth pop), Vivid, Out Of My League.

In questi casi però, ancora prima del suono è la forza della scrittura a tenere in piedi il tutto.

Altrove gli Electronic erano capaci di divertire e basta, con le loro pretese di suonare sofisticati almeno per 4′, almeno per il tempo necessario a sudare sul dancefloor; ancora, tante cose possono suonare irritanti ai non appassionati di un certo pop sintetico; ma chiariamo: ripescare questo disco è un’esperienza più sopportabile di Singles 81>85 dei Depeche Mode, con le dovute precisazioni perché gli Electronic non hanno mai avuto una canzone tanto trascnante quanto Just Can’t Get Enough e, accanto ai Depeche Mode, finiscono per sembrare sempre in ritardo.

Ma ecco, Get The Message – The Best Of Electronic vale in fondo anzitutto come testimonianza del lavoro di due menti curiose e, come tutti i tentativi, a volte riuscito e altre meno; oggi un po’ ingiallito dalla patina del tempo.

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