Appunti

Elvis Costello vs Saturday Night Live

La storia che si nasconde dietro questo frame sbiadito è stata raccontata molte volte, ma proprio oggi – in occasione del suo quarantesimo anniversario – vale la pena ripercorrerla e celebrarla, anche perché nella sua recente autobiografia (Musica Infedele & Inchiostro Simpatico) il protagonista svela qualcosa in più.

Cominciamo col dire che quella sera (17 dicembre 1977) i produttori del Saturday Night Live avevano in realtà pensato di ospitare i Sex Pistols, quindi probabilmente il tutto si sarebbe comunque risolto in un caos allucinante; però i Sex Pistols non riuscirono nemmeno a prendere l’aereo (qualche casino con i visti) e lo show corse ai ripari puntando (prima sui Ramones, che rifiutarono, poi) su Elvis Costello, il cui disco di debutto My Aim Is True era appena stato pubblicato negli States.

Una bella occasione, tanto che aguzzando la vista potrete notare la scritta «Thanks, Malc» (Malcom McLaren, manager dei Pistols) sulla canottiera del batterista della band.

Però la casa discografica voleva assolutamente che Costello suonasse Less Than Zero, il suo singolo più recente (il cui titolo avrebbe ispirato, qualche anno dopo, il debutto letterario di Bret Easton Ellis); lui non ne voleva sapere, convintissimo che quella canzone non avrebbe avuto alcun impatto sul pubblico americano: in effetti Less Than Zero era un attacco frontale a Oswald Mosley, leader della Union Of Fascist britannica, pressoché sconosciuto oltreoceano.

Come uscire da questa impasse? Facile: ispirandosi a Jimi Hendrix, che nel 1969, durante la trasmissione televisiva A Happening For Lulu, aveva troncato Hey Joe per improvvisare Sunshine Of Your Love, dedicandola ai Cream, con effetti disastrosi (l’audio di quella performance sta anche sulle BBC Sessions pubblicate nel 1998).

E così fece Costello: iniziò Less Than Zero e poi… fermi tutti! e virò su Radio, Radio, allora inedita e comunque molto più orecchiabile, creando notevole scompiglio e facendo incazzare non poco il produttore del Saturday Night Live Lorne Michaels.

Finì bandito dal programma fino al 1989.

Su youtube non si trova l’intera performance di quella sera, ma solo uno spezzone: fortunatamente il più significativo, notare lo sguardo nervosissimo di Costello dopo questa alzata d’ingegno (l’audio integrale invece sta qui).

Nel 1999, in occasione del venticinquesimo anniversario dello show, il tutto fu ripetuto con la complicità dei Beastie Boys, per celebrare quello che nel frattempo era diventato un siparietto leggendario alla pari di altri famosi sketch comici del Saturday Night Live.

Sin qui la storia come è sempre stata raccontata e come traspare dalle testimonianze filmate.

Però, come detto, in Musica Infedele & Inchiostro Simpatico Costello svela qualche retroscena in più.

Anzitutto: lui e la band erano reduci da una serata ad Asbury Park, NJ, in cui avevano rischiato grosso prendendosi un po’ gioco dell’eroe locale (un certo Bruce Springsteen, in realtà assolutamente venerato da Costello) e – per quanto sapessero che quello sarebbe stato il loro «momento I Want To Hold Your Hand», la loro occasione per diventare famosi in USA – restava il fatto che in Inghilterra il Saturday Night Live non veniva trasmesso, perciò non si resero minimamente conto di dove fossero capitati.

Costello conferma le pressioni della Capitol per Less Than Zero, e l’ispirazione hendrixiana dello scherzetto; chiarisce anche che la scelta di Radio, Radio (che sarebbe apparsa sul successivo This Year’s Model) fu dettata dal fatto che considerava ormai il materiale di My Aim Is True roba vecchia, e che era concentrato sull’imminente futuro. Infine, quanto all’atmosfera di quella sera, prima e dopo l’esibizione…

Due tizi, che poi scoprii essere John Belushi e Dan Aykroyd, vennero in camerino da noi travestiti da spazzini. Immagino che quel piccolo numero fuori copione fu il loro modo di essere gentili con noi, ma non avendoli riconosciuti ci sembrò più una presa per il culo. L’umore prevalente da entrambe le parti oscillava tra stanchezza e presunzione […].

Durante il party dopo lo show mi si avvicinò di soppiatto Bill Murray: «non credere a Lorne quando ti dice che era contento dello scherzetto. Me lo ricordo benissimo dietro la telecamera che alzava il dito medio verso di te». Ma come ha detto una volta Sammy Cahn: «il carisma o ce l’hai o non ce l’hai». Quella sera ero così concentrato sulla canzone che sulle prime non ho fatto caso alle imprecazioni e alle minacce che ci piovevano addosso mentre spedivano il gruppo fuori dall’edificio. Le facce confuse e indignate dietro la telecamera sono state la cosa più divertente vista quella notte, e anche se non ci abbiamo guadagnato un penny, abbiamo riso da lì fino a quando non arrivammo al bar.