Ormai è chiaro, Flying Lotus vive in una dimensione parallela e lisergica in cui tutto pare animarsi a caso: continui start/stop di elementi jazz, chitarre, beat più o meno impastati… qualcosa che, al primo approccio di questo nuovo You’re Dead!, pare assimilabile al suono di un manipolo di musicisti colti nell’atto di accordare gli strumenti.
I suoi album sono free form, suono puro, astrazione: sfuggono da logiche terrene ed è questo che rende ilpronipote di John Coltrane tanto speciale, e ogni sua opera una sfida all’orecchio più allenato.
Ogni tanto qualche elemento riporta tutto ad un livello più fruibile: una volta Thom Yorke, Erykah Badu, Thundercat, oggi – oltre a quest’ultimo – una triade formata da Kendrick Lamar, Snoop Dogg e… Captain Murphy, ovvero lo stesso Steve Ellison/Flying Lotus – uno dei trick che piacciono molto a Fly-lo.
Lui dice che questo You’re Dead! altro non è che il riassunto del ciclo della vita, dalla nascita alla morte e ancora da capo, ci trascina in questa personalissima cosmogonia e tira per la giacchetta Morricone (Turtles), tiene sempre un occhio al minutaggio alla continua ricerca del nervosismo o forse del flusso di coscienza (19 tracce, sotto i 40′ la durata complessiva), si spinge sul bordo di un hip-soul profetico (la doppietta Coronus, The Terminator – Siren Song) e mischia, strappa, ricuce, aggiusta; tutto: il tempo, lo spazio, il giradischi.
Potrebbe pure chiudere qui, con questa trilogia perfetta: perché Cosmogramma – Until The Quiet Comes – You’re Dead sono morte e salvezza insieme.
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