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Glasvegas – Glasvegas

I Glasvegas non hanno mai più prodotto qualcosa di nemmeno lontanamente comparabile al loro album di debutto: hanno esaurito lì la loro deflagrazione.

Ma è (stata) una deflagrazione spettacolare: straight outta Glasgowguidati da un ex calciatore con un inverecondo accento local (ma con una voce capace di notevoli dolcezze: James Allan, una specie di sosia di Joe Strummer), hanno letteralmente vomitato la loro emotività scura e stradaiola lungo 42 minuti fatti di chitarre furiose e potenzialmente infinite – che ancora oggi echeggiano in un vuoto raramente sentito altrove – portando in superficie una serie di storiacce che poco importa se vissute in prima persona o meno: ascoltando Glasvegas, pare di scoperchiare un vaso di pandora zeppo dei sentimenti di una intera comunità.

E questo è chiaro dal minuto zero: Flowers And Football Tops muove dall’orrendo assassinio del quindicenne Kriss Donald (pescato del tutto a caso – per la semplice ragione di essere un ragazzino bianco – da una gang di pakistani che voleva vendicarsi di un agguato subito in un nightclub,  poi pugnalato e dato alle fiamme ancora vivo) e con fare cinematografico si concentra  sull’inutilità pratica dei rituali di che accompagnano certe circostanze (in questo caso: le maglie delle squadre di calcio – football tops, appunto – messe in tributo sulla bara); Geraldine è il tributo alla social worker che mollò il suo lavoro ufficialmente per vendere il merchandising della band ai concerti, in realtà (o secondo una leggenda molto accurata) per fornire un costante supporto psicologico ad Allan; Daddy’s Gone si spiega da sé; Stabbed è uno spoken meditabondo su un incontro troppo ravvicinato con una gang.

Glasvegas è prodotto con un un evidente (ma brillante) debito verso Phil Spector, un wall of sound che sarà sostituito presto e scambiato con suoni più modaioli. Ma la grandezza della band sta e rimarrà sempre in questo debutto, come dimostra il fatto che dopo diversi anni di silenzio si siano rimessi in moto proprio per celebrarne il decennale, preceduto da un toccante omaggio a Kriss Donald, che il 2 luglio 2018 avrebbe compiuto trent’anni.