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Green Day – ¡Dos!

Green-Day-Dos-300x300… e anche ¡Dos! è una sberla di quelle potenti.

Parte che sembra imboccare una strada diversa rispetto al precedente ¡Uno!, ma è subito chiaro che See You Tonight è un semplice divertissement, e magari messo lì apposta per chi si aspettava che questa trilogia dei Green Day fosse una specie di Sandinista! o un White Album…. no, almeno per ora no.

Piuttosto, BJ e gli altri si divertono un mondo ad autocitarsi («and my mind’s just playing tricks on me…» su Lazy Bones: ricorda nulla?), a cazzeggiare con motivi vecchi come il mondo e usare un linguaggio da teppisti da collegebaby baby it’s fuck time!»), o a prendere un riff motown-via-paul weller e trasformarlo in un’ode rudimentale all’amore impossibile (il singolo Stray Heart – a proposito: video g e n i a l e !); o, ancora, a creare una specie di rock da strip bar, con tanto di voce (almeno negli intenti) sensuale (Night Life).

Ecco, diciamo che ¡Dos! è la parabola del proiettile sparato con ¡Uno!, e vedremo dove si andrà a posare.

Per ora, è tutto talmente accelerato a tavoletta che si rischia di non distinguere strofe, ritmi, spunti, cambi di ritmo. Come la girandola di colori, che nel roteare a velocità folle fa vedere solo il bianco: è questo il rischio da cui devono guardarsi i Green Day. È questo che colloca questo capitolo decisamente un gradino sotto il precedente.

Ma neppure il tempo di rendersene conto che questi tre sono già volati via verso il prossimo, già imminente, capitolo.

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