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Hinds – Leave Me Alone

HINDS-LEAVE-ME-ALONEDisco del mese secondo Rough Trade, sentite dal vivo senza particolari impressioni positive (anzi, con una fastidiosissima chitarra fin troppo squillante): insomma potrebbero avere ragione sù a Londra, ma anche no (e bisogna vedere che altro è uscito in questo freddo gennaio).

Resta il fatto però che ascoltato anche in cuffia, il debutto di queste Hinds  non è certo da buttare.

Quattro ragazze di Madrid che hanno scelto l’idioma d’oltre manica per il loro scarno garage post adolescenziale, entrato subito nelle grazie di molti: Vaccines, Black Lips, Libertines (che le hanno volute per i loro concerti), Primal Scream, addirittura l’austero (ma attentissimo) Guardian (e il giorno dell’uscita di questo disco Gorilla vs Bear titolava con fare liberatorio god, finally an album).

Insomma, c’era molta attesa.
Se da un lato Leave Me Alone percorre non inedite tematiche riot grrrl, giusto in maniera molto più scanzonata, dall’altro le Hinds azzeccano un suono abbastanza fresco e traballante da rendere il loro debutto interessante.
E azzeccano, soprattutto, qualche canzone notevole come Garden, Warts, Easy, sostenute da chitarre grezze e cantilenanti.

Leave Me Alone si muove tra nenie per sonni disturbati e sarabande caciarone, riuscendo a trasbordare un’inedito mood casinaro (questo sì tipico spagnolo) nel panorama indie; scade solo nella strumentale Solar Gap, mentre nella conclusiva Walking Home le ragazze si scostano dal loro suono esile e si avventurano in qualcosa di più robusto (trovando la quadratura del cerchio nella sezione ritmica), forse presagio di cosa sarà quando maneggeranno a pieno il loro talento sbilenco.

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