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I Hate My Village – I Hate My Village

Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion) + Fabio Rondanini (Calibro 35 / Afterhours) + Alberto Ferrari (Verdena) + Marco Fasolo (Jennifer Gentle) alla produzione = I Hate My Village

Volano parole grosse tipo afrobeat.

Non del tutto inesatte, soprattutto considerando le suggestioni di brani come Bahum e le poliritmie che animano I Ate My Village o Fare Un Fuoco.

Altrove questo album breve, collaborativo ed improvvisato non cade troppo distante da certe cose dei Verdena, quelli di Edkadenz o di certe b-side degli anni zero e il mal d’Africa va cercato dove sta da sempre, tra le bacchette di Tony Allen, negli intrighi di Talking Timbuktu o nelle stregonerie di Fela.

I Hate My Village funziona nel suo essere schietto, dissennato, freak, nel suo lavorare sulla ritmica della chitarra più che su quella delle percussioni e nel suo essere dritto come un cazzotto sferrato da un ubriaco.

Poco contano albe e tramonti, insomma, e l’hype che a ragione lo accompagna potrà svegliare qualcuno dallo sghembo torpore esistenziale che soffoca la musica prodotta in questa penisola.