Dischi

Iggy Pop – Zombie Birdhouse

Zombie Birdhouse è una roba stranissima, e anche per questo ha un certo fascino nonostante sia una di quelle pieghe della discografia di Iggy Pop che spesso passano in secondo piano.

È il 1982 e Iggy – resuscitato da Bowie sul finire del decennio precedente – è a New York ma non riesce a togliersi dalla testa il viaggio dell’anno precedente ad Haiti: aveva danzato con gli stregoni, aveva regalato tutti i suoi soldi alla gente del posto, lui e la sua fidanzata Esther Friedman erano quasi morti in un incidente stradale e alla fine avevano faticato non poco per racimolare il danaro necessario per lasciare l’isola.

Quel vissuto – quella che doveva essere una vacanza di due settimane, ma che si era rapidamente trasformata in un incubo lungo tre mesi – alla fine piomba dritto in Zombie Birdhouse, album concepito sotto la produzione e la direzione artistica di Chris Stein, che ci mette anche il basso e che chiama a collaborare pure l’altro 50% della sezione ritmica dei Blondie (Clem Burke).

Ma la parentela di questo disco con la new wave newyorkese rimane più che altro una suggestione, perché sembra piuttosto collocarsi in una realtà parallela in cui afrobeat, noise e acid rock si sono sciolti e fusi insieme. È un suono paranoico, incandescente, una sfida ai nervi.

Ed è selvaggio: Iggy Pop si agita, declama a ruota libera cose che mischiano visioni sciamaniche, beat generation e classe operaia; ogni tanto prova sul serio a cantare e ne esce brillantemente (The Ballad Of Cookie McBride, Platonic – non a caso le tracce meno confuse a livello sonoro), altrove fa semplicemente sanguinare le orecchie (Watching The News) e in generale pare proprio di vederlo tarantolato in mezzo alla giungla in preda al voodoo.

Da qualunque prospettiva si approcci Zombie Birdhouse, comunque è un continuo impennare tra idiozia ed intelligenza: in questo, se non altro, ci si trova di fronte ad Iggy Pop al 100%.

L’album viene oggi [2019] ripubblicato includendo una versione di Pain And Suffering registrata con Debbie Harry alla seconda voce, ma andrebbe piuttosto psicanalizzato.