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Intervista: OfflagaDiscoPax

Max Collini by Cometsatsunset on Flickr

Una chiacchiera con Max Collini è sempre un’esperienza interessante. Serve a fare il punto sulla vita degli Offlaga Disco Pax, certo. Ma poi si sconfina sempre, si parla d’altro: di quel piccolo mondo antico che è la provincia di Reggio Emilia, della vita delle cose, della politica. Fuori onda, Max ha un’ottima idea per risolvere il problema economico, politico, sociale dell’Italia attuale. Quale..? Chiedetelo a lui, magari ve lo dice, come ha fatto con noi prima della performance degli Offlaga al Goose Festival di Zevio (VR) domenica scorsa.

[Paolo]

Un’esibizione intensa. Aperta da Isla Dawson e chiusa da una Robespierre su base rivisitata e una fedelissma Kappler. In mezzo più Bachelite che Socialismo Tascabile, alternando versioni dei brani ortodosse ad altre più fantasiose. Strumenti originali, niente tastierine CASIO. Il rapporto con il pubblico è esclusiva dei versi stentorei e degli sguardi intensi e i(n)spirati di Collini. Fontanelli e Carretti, circondanti da strumenti e macchinari, si concentrano sul loro impeccabile dialogo a distanza. Pubblico attento e partecipe, più con devozione che con trasporto, fra fedeli seguaci e spettatori curiosi, già stuzzicati dai set de Le Maschere Di Clara e Wora Wora Washington.

[Nd]

Qui l’intervista a Max Collini un paio d’ore prima del concerto.

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