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Kaier Chiefs – Souvenir

Kaiser-Chiefs-Souvenir-The-Singles-2004-2012-300x300I Kaiser Chiefs in questi anni sono capaci di tutto: singoli elettrizzanti e dischi buoni solo da usare come sottobicchieri.

E anche di un piccolo colpo di genio un poco svilente: quello di far scegliere ai fan l’intera composizione di un album, lo scorso anno (anche se non era facile trovarci qualcosa che davvero valesse la pena ascoltare).

Comunque, ora i cinque di Leeds – spesso accusati di essere una versione sbiadita dei Blur – tornano con quanto di più terreno e retrò possa immaginarsi: un Singles 2004 – 2011 intitolato Souvenir.

E c’è dentro tutto quello che sono i Kaiser Chiefs, fondamentalmente una band di cazzari suburbani, un poco esistenzialisti, in love tanto con i Duran Duran che con il post punk e i Blur (già detti..?).

Il talento c’è, nulla accade per caso e sarebbe sbagliato ridurre – ad esempio – una canzone adreanlinica come I Predict A Riot a semplice consonanza ben riuscita, o Ruby ad un’ottima popsong nata da una impossibile sbronza di redbull presa ascoltando Parklife.

Però Souvenir è la conferma che dopo il debutto (Employment, 2005) i Kaiser Chiefs sono stati capaci solo (..ma è poco?) di buone intuizioni: perciò, per quanto poco attuale sia, data la smaterializzazione odierna della musica, dare alle stampe una raccolta di singoli, non c’è che da constatare che questa è un’ottima testimonianza della vita di una pop band che non sarà certo ricordata per aver scritto un album rivoluzionario (o “solamente” emozionante).

Insomma, tutto quello che c’è bisogno possedere targato Kaiser Chiefs, da avere per dire: io c’ero (per fortuna o purtroppo).

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