Bene: a detta dei Maya, domani il mondo se ne andrà e noi con lui.
Sappiate che è stato molto bello tenerci compagnia, ecc. ecc.
I pro: non dovremo sorbirci un’altra campagna elettorale; niente più tasse da pagare.. anzi, proprio nulla da pagare!; comunque vada ne vedremo delle belle (diciamo così): meteoriti? alieni? pioggia di rane e/o mucche? tsunami?; accontentati tutti quelli smaniosi di vedere cosa c’è dall’altra parte.
I contro: magari qualcosa da combinare di meglio ce l’avevamo in questo tempo passato qui; o anche nel futuro, anche solo tipo sabato; proprio non c’è verso di sopravvivere a Silvio eh?
Comunque, che ve ne sbattiate altamente o che aspettiate la fine sorseggiando Jack Daniel’s e spippacchiando spavaldi un cohiba, stretti ai vostri cari o lavorando come formiche fino all’ultimo (è il caso di dirlo), noi ci siamo divertiti a mettere insieme questa playlist (no, questa non c’è).
Adieù.
R.E.M. – It’s The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)
That’s great, it starts with an earthquake, birds and snakes, an aeroplane… beh, da qualche parte bisognerà pure iniziare, no?
Elvis Costello – Waiting For The End Of The World
Magari sarà l’occasione per qualche timidone di farsi avanti.. diciamo l’ultima chiamata: we got stuck in the tunnel where no lights shine / they got to touching all the girls who were too scared to call out / nobody was saying anything at all / we were waiting for the end of the world…
Marlene Kuntz – Cara È La Fine
Incazzati fino alla fine, rabbiosi sull’orlo del tracollo di bile anche nel baratro: urla piuttosto / e lasciamo di noi un ricordo toccante / stringiti a me /ringhiagli addosso e / poi sparami mentre io sparo a te.
Jens Lekman – The End Of The World Is Bigger Than Love
Scompariranno anche tutti i cuoricini strozzati nelle loro magliette a righe, e in generale tutti i due di picche rimediati non sembreranno più gran cosa: I need to be explained to / over and over / how a broken heart is not the end of the world / because the end of the world is bigger than love..
The Horrors – Oceans Burning
In realtà è un poderoso inno alla vita, pur se dai toni apocalittici… ma forse succederà anche questo, gli oceani bruceranno?
Fuck Buttons – Surf Solar
Forse creperemo spiaccicati da una pioggia di pinguini, ma soprattutto qualcuno ha scritto di Tarot Sport: «non è musica elettronica, non è sperimentale, è il sound caotico delle nostre vite caotiche, l’album che vorresti avere nello stereo in macchina il giorno in cui tutto il traffico si fermerà, la gente aprirà gli sportelli e scenderà per guardare in alto a bocca aperta. E così sia, in tutte le strade del pianeta, un giorno, Tarot, a manetta».
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La Crus – Un Giorno In Più (Insieme A Te)
Un classicone anni ’90, perché la speranza è l’ultima a morire.
The Flaming Lips feat. Karen O – Watching The Planets
Oh, oh, oh, watching the planets align / what is the reason? – indovinate un po’.
Joy Division – Atrocity Exhibition
Diciamolo, c’è una buona probabilità che – dovesse succedere qualcosa – non sarà proprio indolore: you’ll see the horrors of a faraway place / meet the architects of law face to face / see mass murder on a scale you’ve never seen / and all the ones who try hard to succeed.
Spacemen 3 – Suicide
In caso, per impazienti e timorosi, un’altra via d’uscita c’è. E anche la colonna sonora perfetta per il lunghissimo, estenuante countdown.
Bob Dylan – Rainy Day Women #12 & 35
Well, they’ll stone you and say that it’s the end / then they’ll stone you and then they’ll come back again…: che c’è di meglio che finire con un bel joint a far sembrare il tutto come una colossale sarabanda?
U2 – Until The End Of The World
Se siete sempre stati dei romanticoni.. beh, vorrete esserlo fino alla fine no?
Led Zeppelin – In My Time Of Dying
A metà tra l’estasi e l’agonia c’è questa.
I Love You But I’ve Chosen Darkness – Last Ride Together
All of your friends are now ghosts / on the last road to go before we go…: perché poi arriva sempre il momento di rassegnarsi all’ineluttabile.
Giorgio Canali & Rossofuoco – Questa È La Fine
..ma la fine è la fine, non è qualcosa che s’invoca / la fine viene quando vuole, poesia ne ha poca… questa è la fine, sia benedetta la fine / con tanto di fulmini in cielo, fuoco e giù, distruzione / quella fine che altrove hanno già visto arrivare…
Orchestral Manuevers In The Dark – The Beginnig And The End
Monumentale e marmorea come una lapide.. sempre che qualcuno sia rimasto, per piantare lapidi in giro.
Radiohead – Videotape
Loro vantano un intero catalogo di canzoni apocalittiche, ma questa unisce amore e morte e redenzione in meno di cinque minuti: when I’m at the pearly gates / this will be on my videotape, my videotape / mephistopheles is just beneath / and he’s reaching up to grab me.. this is one for the good days /a nd I have it all here in red, blue, green / in red, blue, green / you are my center when I spin away / out of control on videotape..
AC/DC – Hell’s Bells
… poteva mancare? No, ovviamente. Per andarsene in gloria con tanto di air guitar.
Tricky – Hell Is Round The Corner
E alla fine, solo macerie.
Verdena – Sotto Prescrizione Del Dott. Huxley
Con tanto di requiem in coda, cosa c’è di meglio?
Smashing Pumpkins – 1979
E proprio sul più bello (?), tutti in coro! ..and we don’t know / just where our bones will rest, to dust I guess / forgotten and absorbed to the earth below.
E ce ne sarebbero tante, tante altre che quasi vien voglia di restare vivi ad ascoltarle.
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