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Massimo Cotto – Pleased To Meet You

… hai un bell’insistere che l’artista è uno come noi, non è vero: l’artista, nella sua più pura essenza, è uno come noi ma all’ennesima potenza, nelle vette del talento e nel basso delle fragilità umane – sulla sua testa pende quotidianamente il peso della diversità.
Come ha ben detto Margaret Mazzantini, molto più bella dal vivo che sullo schermo, ogni dono racchiude una dannazione.

pleased_to_meet_you_cottoMassimo Cotto da Asti, classe 1962, cestista mancato e una vita passata ad intervistare, ascoltare, suonare i dischi in radio e scrivere, di doni e dannazioni ne mette in fila moltissime in questo Pleased To Meet You – spigolature pop, pubblicato da Vololibero Edizioni nel 2013.

Accompagnato da una prefazione di Roberto Vecchioni (Cotto ne diventerà personal manager e addetto stampa l’anno successivo) e da una postfazione del compianto Giorgio Faletti (del quale l’autore dice «ha un talento onnivoro che spalma su più tavoli con un’abilità che nessuno possiede»), il libro raccoglie una serie (che fortunatamente sembra) infinita di ritratti, aneddoti, mezze verità e confessioni lapidarie, episodi e parole surreali.
Protagonisti assoluti: persone e personaggi per brevità chiamati artisti.

Volete sapere qual è il sogno di Jovanotti? Perché è finita l’amicizia tra Giampiero Mughini e Nanni Moretti? Come Paolo Conte ha scoperto l’America? Quale metodo compositivo usava Bob Marley? Come Fabrizio De Andrè si sentiva dopo il rapimento? Cosa ha osato regalare Shakira all’autore stesso? Quali improbabili esperienze si possono vivere in quel gran circo che è il Festival di Sanremo o com’è agghindata la magione di Zucchero? Siete curiosi se davvero Iggy ogni tanto risponde a sputi o volete sapere quanto era punk Joe Strummer o, ancora, qual è la differenza tra Mick Jagger e Paul McCartney?

Qui c’è tutto e anche di più.

Ma non accostatevi a questo libro sperando di trovare qualcosa di anche lontanamente assimilabile ad un becero esercizio di gossip.

No, Massimo Cotto non è affatto quel tipo di autore – di quelli che hanno passato tempo con le celebrità per testimoniarne vizi, stravizi e debolezze. Cotto è uno scrittore e con il suo tratto leggero, disilluso, personalissimo e mai asettico apre il libro dei ricordi e degli affetti.

Osa, qualche volta, svela certe stramberie sempre sospettate ma mai comprovate, ma a leggere bene il più delle volte il suo approccio ai grandi – e ce ne sono di enormi, badate: da Carmelo Bene ad Allen Ginsberg, da David Bowie a David Byrne, e poi Liza Minelli, Lucio Dalla, Miles Davis, Eric Clapton, Elton John, Roger Daltrey, Rod Stewart fino ai nostrani Vasco, Ligabue, Carmen Consoli, Renato Carosone e via rotolando fino ad un imperdibile Vittorio Sgarbi – nasconde un sottotesto, è quasi una parabola, o una confessione.

Pleased To Meet You è puro entertainment o, se volete, un viaggio nel tormentato rapporto tra l’uomo e la sua arte. In ogni caso, vi terrà incollati alle sue pagine.

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