Dischi Greatest Hits / Best Of

Paul McCartney – Wingspan (Hits And History)

wingspan_mccartneySe cercate i primi quarant’anni del McCartney solista, stanno in gran parte in questa doppia raccolta uscita nel 2001.

Sì, dopo è venuto qualcosa di buono – sopratutto il più recente disco di inediti NEW, e a memoria… Fine Line da Chaos And Creation In The Backyard (2005) – ma nulla che rimarrà davvero negli annali.

Piuttosto, Wingspan (Hits And History) racchiude tutte le straordinarie hit composte dai ventotto anni in poi (tanti ne aveva quando i Beatles si sciolsero: per l’epoca era già un dinosauro) e altrettante sciocchezze.

Tre le fasi raccolte in due dischi (Hits e History, appunto): il decennio con i Wings (19711981), la carriera più “puramente” solista (iniziata con McCartney, 1970, e ripresa dopo lo scioglimento dei Wings) e (addirittura) alcuni brani accreditati a Paul & Linda McCartney.

E c’è da dire che ascoltare Wingspan tutto di seguito conferma che il personaggio – già di per sé eclettico – è stato poi capace di cose letteralmente incredibili e degne dei suoi anni ’60 (sì, anche senza Lennon) ed altre, però, trascurabili.

Quindi si può distinguere tra capolavori (Band On The Run e Maybe I’m Amazed: se state pensando siano poche, provateci voi), brani molto riusciti (Jet, Coming Up, Live And Let Die, Listen To What The Man SaidGoodnight Tonight, Venus And Mars / Rockshow, Every Night, Another Day, Silly Love Songs – quest’ultima finita tra le peggiori canzoni di sempre secondo gli ascoltatori della radio WEYP di Pittsburgh) e… il resto, definizione che può includere canzoni un po’ meno riuscite (tipo Pipes Of Peace) e roba assolutamente evitabile (Heart Of The Country, Call Me Back Again, Tug Of War, Bip Bop/Hey Diddle, Junior’s Farm, Let ‘Em In): comunque cose senza le quali si vive benissimo.

Un gran peccato che nulla sia stato estratto da Flowers In The Dirt, certamente un episodio felice e rinvigorente dopo un periodo opaco.

Si potrebbe dire che la grossa differenza sta tra gli episodi in cui Sir Paul pare aver fatto pace con il suo ingombrante passato (di lì le cose migliori: non semplicemente orecchiabili, ma per certi versi perfette) e quelli in cui ha forzato la rincorsa allo spunto melodico, a costo di risultare stucchevole, o si è lasciato troppo andare al sentimento.

Nessun peccato imperdonabile ad un genio. Ma appunto, Wingspan rischia di essere anche troppo dettagliato nella sua missione di voler riassumere trent’anni di Paul McCartney.

E per quella generazione che lo ha conosciuto solo per la recente collaborazione con Kanye West: compratevi una raccolta dei Beatles e buttate via ogni altra cosa.

N.b.: Silly Love Songs è tra i nostri 35 riff di basso preferiti.

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