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Paul Weller – As Is Now

as_is_now-paul-wellerSing you little fuckers, sing like you got no choice…

… forse è andata proprio così (o almeno ci piace immaginarlo):  in un qualche giorno del 2005 Paul Weller deve essersi rotto i coglioni di tutte quelle «nuove» band che riempivano la radio e le pagine dei giornali, è entrato in studio e ne è uscito due settimane con un disco nuovo, il suo ottavo, che non sarà perfetto ma è una specie di riuscitissima dimostrazione di forza (artistica).

As Is Now inizia con una tripletta da capogiro fatta di chitarre rumorose (ma elegantissime nei loro echi sixties) in primo piano, tonnellate di attitudine brit, suoni che scorrono da un canale all’altro (Blink And You’ll Miss ItPaper SmileCome On/Let’s Go), poi al quarto episodio spuntano un piano sbarazzino, i fiati da big band jazz e dei campanacci (Here’s The Good News), al quinto pare di tornare indietro ai tempi degli Style Council ma con una raffinatezza più matura (The Start Of Forever: ne apparirà una versione completamente acustica sul lato b di Wild Blue Yonder l’anno successivo).

Poi si può disquisire se nella sua parte centrale questo disco si perde un po’ o se stia lì la vera botta di genio.

A parte l’adrenalinica From The Floorboards Up (primo singolo estratto e, ad oggi, assoluto floorshaker) e Bring Back The Funk – che in 8′ mette insieme tutto, praticamente anticipando i Daft Punk di Random Access Memories – il resto ogni tanto tracima tra il ridondante (la pastorale Pan, Fly Little Bird) e l’enfatico (la ballata di chiusura The Pebble And The Boy); ma l’ispirata Savages, scritta sull’onda emotiva della strage di Beslan l’anno precedente, è una risposta a chi si chiedeva dove fossero finite le canzoni politiche del Modfather; Roll Along Summer è un nuovo e riuscito inseguimento soul-jazz sulle rive della Senna.

È un Weller concentrato sul momento, che registra in presa diretta una ventina (in tutto) di brani che si era ritrovato in tasca dopo il disco di cover Studio 150: un’eccezione al suo normale (fino a quel momento) modus operandi, fonda velocità mod(ernista) con elegie contemplative e naturaliste, amalgama la fretta con l’eleganza.

Ne esce che As Is Now è forse discontinuo nei suoni e nella produzione, ma è frutto di un momento di pura grazia nella scrittura. E poi c’è quella copertina sfacciata come a dire: sono pronto alla sfida (vinta: solo pochissime band della leva del 2005 ha sfornato anche solo un secondo disco degno di nota, Weller è ancora lì).

2 comments on “Paul Weller – As Is Now

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