Dischi

Richard Fearless – Deep Rave Memory

Da vent’anni ormai Richard Fearless è l’unico titolare del marchio Death In Vegas, ciò nonostante ha deciso di pubblicare Deep Rave Memory a proprio nome.

Stesso lui, medesima etichetta (Drone Records, sua anche quella), identica location (il Metal Box, studio meravigliosamente minimal custodito dentro un container affacciato direttamente sul Tamigi), ma è subito evidente l’intenzione di attribuire a questa uscita un significato diverso, certamente più personale.

Fearless apre con 10′ di ambient sottilissimo e scintillante (Vision Of You), e da lì trascina l’ascoltatore la sua visione: un orizzonte mutevole e multiforme, che prende vita man mano che i bpm aumentano (New Perspective, Devil On Horseback), di pari passo con l’ossessività ed il tasso di acidità (Acid Angels).

Arrivati a metà strada, la title-track di Deep Rave Memory pare (davvero) la reminiscenza frammentaria e sbiadita di un’altra era – più giovane, più vivida, più esuberante – riemerso da chissà dove e da coccolarsi con consapevole distanza.

Non a caso, dura più di ogni altra cosa sul disco e poi lascia il posto ad Atlas Of Insanity che è Berlino, avvolta da una spessa cortina di fumo, presa tra rumori industriali e luci stroboscopiche. Tutto a poco a poco si quieta.

Deep Rave Memory è uno di quegli album che prende, trascina via, e dai quali si esce con un senso di smarrimento notevoli; anche perché in qualche modo è tutto lì: ipnosi, eccitazione, calma, nervosismo. Richard Fearless ha messo in questi minuti l’esperienza di una vita intera e lo sguardo che tiene fisso sull’altra sponda del fiume, verso uno skyline mai domo ed incerto come il futuro.