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The Shins – Wincing The Night Away

shins_wincing_the_night_awayUna specie di limbo, un suono narcotico ed ovattato nei cui contorni indefiniti si nascondono melodie brillanti: questo è Wincing The Night Away.

Facile smarrirsi, come un dolce dormiveglia, come scivolare incoscienti sul fondo del mare mentre tutto si annebbia intorno e sia quel che sia.

In questo mood, neppure l’irresistibile e scattante Australia o la vitale Turn On Me (una spanna sopra il resto già di per sé strepitoso) hanno  qualcosa di salvifico: sono il lato seducente del lasciarsi andare, l’irrazionale convinzione che andrà tutto bene. Ancora: come rimanere sotto le coperte al caldo, indolenti e abbandonare ad altri la giornata.

Il terzo album degli Shins di James Mercer arriva dopo il successo di Oh Inverted World – arrivato anche grazie ad un endorsement pesante da parte di Zach Braff (Scrubs), che nel suo film La Mia Vita A Garden State mette in bocca a Natalie Portman una battuta decisiva: «The Shins will change your life!» – con un produttore di grande fama pop (Joe Chiccarelli), ma non pare dare molto peso all’orizzonte mainstream.

Si occupa piuttosto di tradurre in musica i tormenti notturni del suo autore, di cercare anguste vie per farsi ricordare così, ancorato tra una cosa e l’altra, tra un’indolenza melliflua e un’improvviso scatto in avanti. Meraviglioso.