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Sonic Youth – Battery Park, NYC july 4th 2008

Alla luce del sole, in un parco circondato dai palazzi della loro amata New York: il concerto del 4 luglio 2008 non fu l’ultimo atto dei Sonic Youth ma sarebbe stato in qualche modo appropriato.

Però nessuno poteva immaginare che i successivi tre anni sarebbero stati tanto tormentati: un nuovo album, ma soprattutto il divorzio tra Kim Gordon e Thurston Moore che alla fine li avrebbe trascinati tutti a fondo.

Battery Park, NYC 4th July 2008 fu dato in omaggio ai primi acquirenti di The Eternal e viene ora reso disponibile al grande pubblico.

Appena passate le celebrazioni per il ventennale di Daydream Nation – che era stato riportato sul palco per intero in giro per il mondo – questi Sonic Youth erano carichi a mille e, allo stesso tempo, in pieno mood revivalista.

E così il set si apre con She Is Not Alone, tirata fuori chissà come dal loro debutto del 1982; il confronto tra questa versione e quella – sempre dal vivo – presente tra le bonus track della più comune riedizione dell’ep Sonic Youth rivela in un attimo che Battery Park, NYC 4th July 2008 è, in fondo, una bizzarra macchina del tempo.

Perché questi sono i Sonic Youth cinquantenni che suonano i Sonic Youth ventenni (trentenni al massimo), senza aver mai smesso di essere… i Sonic Youth. Ed è piuttosto straniante. Il suono è inevitabilmente più rifinito, le improvvisazioni sono limitate – o quantomeno una specie di miracolo elegante e molto meno cacofonico – la ruvidezza se n’è andata ed il loro fascino è molto più sottile, ma non offuscato.

100% è quasi caricaturale, Bull In The Heather una perfetta rievocazione di quello che la band era diventata a metà anni ’90, Hey Joni e The Sprawl si appiccicano perfettamente con Jams Run Free, dall’allora più recente Rather Ripped, a dimostrare che gli anni passati a pettinare il rumore – a trattarlo come un figlio ribelle da amare e domare – si sentono eccome, così come tutti quelli a incrociare le aspettative del pubblico, ma non hanno affatto mitigato la loro incoscienza.

Chissà come sarebbero ora, dopo un altro decennio. Magari a rivisitare i loro anni zero?