Dischi

Sonic Youth – A Thousand Leaves

Il fascino di A Thousand Leaves sta tutto nel suo essere ostinatamente ed ostentatamente free form: quindi se cercate i Sonic Youth più rifiniti e più accondiscendenti alla forma canzone non li troverete qui (solo Sunday fa eccezione).

Ma provate a suonare questo disco senza alcuna preclusione o preconcetto, ad un volume sufficientemente irragionevole e senza per forza cercare una qualche coerenza: vi troverete immersi in un universo di dissonanze, fantasmi (Jerry Garcia e Allen Ginsberg), languore metallico, paranoie pastorali e tonnellate di elettricità che esplode soffice e ben poco risoluta.

È certo ruvido, sonnolento e tutt’altro che rifinito (sintomatico il nastro che si esaurisce troncando Karen Koltrane e mandandola fuori giri), ma l’interazione ipnotica e dissonante delle chitarre di Moore e Ranaldo e gli spunti avanguardisti di Kim Gordon tramutano A Thousand Leaves in un viaggio quasi mistico, che attraversa per intero l’età dell’innocenza e dell’ingenuità, approdando ad una maturità tutt’altro che arresa.