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Stephen Stills – Stephen Stills

Stephen-Stills-300x300Il primo album da solista di Stephen Stills arriva nel 1970, quasi in concomitanza con il successo di Déjà Vu (a firma Crosby, Stills, Nash & Young).

Registrato tra Londra (Island Studios) e Los Angeles (Record Plant, Wally Heider Studios), è zeppo di ospitate in punta di piedi, di quelle che mettono una (o più) ciliegine su una torta già di per sé gustosissima.

La reputazione che Stills godeva tra i colleghi era straordinaria, tanto che Hendrix lo considerava il miglior chitarrista con il quale mai avesse avuto l’onore di suonare (Clapton chi..?). E infatti, ecco Jimi che mette la sei corde su Old Times Good Times, Ringo Starr (accreditato come Richie) le percussioni su To A Flame e We Are Not Helpless, Booker T. Jones all’organo (Cherooke), e gli stessi compagni David Crosby e Steve Nash alle armonie.

Ma Stephen Stills è un disco straordinario non per queste collaborazioni, che rimangono un prestigioso contorno. È un album fuori dal comune per il tocco del suo autore, che sapientemente non si dilunga mai in virtuosismi inutili. Stills è un asso, ma di quelli essenziali: sa di poter tenere su una canzone solo con la sua chitarra (e la voce), ma sa ancora meglio mettere la sua abilità al servizio della melodia.

Love The One You’re With, che raggiunse il quattordicesimo posto dei singoli più venduti in USA, ne è la perfecta dimostrazione: prende il nome da un vecchio adagio di Billy Prestonif you can’t be with the one you love, love the one you’re with»), e muove da un arpeggio folk per poi salire verso vette soul e gospel sino a diventare una perfetta popsong.

La straordinaria sensibilità pop di Stills fornisce le radici su cui posa questo disco, che riesce a mischiare agilmente il folk al funk, agli arrangiamenti gospel spesso ricorrenti (vedere la splendida Church (Part Of Someone), o la conclusiva We Are Not Helpless – che unisce entrambi i generi).

La morale è che forse la discografia solista di Stephen Stills è spesso messa da parte per luce ai già luminosissimi CSN&Y, ma ingiustamente: senza di lui la storia sarebbe andata in modo molto diverso, e questo album è lì  a dimostrarlo.

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