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The Bluetones – Expecting To Fly

bluetonesI Bluetones sono stati la band di maggior successo del britpop, ma per una sola settimana.

È accaduto quando nel febbraio del 1996 scalzarono dalla vetta delle classifiche (What’s The Story) Morning Glory?. Poi la corsa degli Oasis (che aveva già travolto i Blur) fu inarrestabile, ma i Bluetones riuscirono comunque a godersi un po’ di meritato successo.

Expecting To Fly è un ottimo disco, e mostra almeno un paio di cose, due facce della stessa medaglia.

La prima è che all’epoca c’era vita oltre Oasis e Blur, e che, tra tutte le band inglesi che vennero catapultate in cima alle classifiche di mezzo mondo, alcune erano formate da buoni musicisti che si erano mossi nell’ombra fino a quel momento e non stavano semplicemente cavalcando l’onda.

La seconda è la qualità della vita oltre Oasis e Blur. E’ chiaro, ascoltando questo album, il perché quelle due band riscossero un successo inarrivabile a tutte le altre e rimangono (insieme ai Pulp) ancora così radicate nel pubblico. La strafottenza british dell’una e la genialità art-pop dell’altra sconfissero ogni altro tentativo di avvicinarle.

Expecting To Fly è un album fatto di chitarre sature, accordi pop e accenti così albionici che nemmeno ci si crede. Ma mancano gli arrangiamenti enormi ed immediati dei fratelli Gallagher, le melodie geniali di Damon Albarn o lo spietato decadentismo sociale di Jarvis Cocker.

Ma il guitar pop dei Bluetones è diretto, morde e s’inchioda in testa: una corsa di 53′ godibilissimi, e senza una vera torch song.

La band, lontana dalla ribalta delle cronache ma amatissima dal pubblico, si è sciolta lo scorso anno dopo aver dato alle stampe New Athens (sesto album di studio) e una manciata di compilation e dischi dal vivo, tra le quali vale la pena ricordare le (classiche) BBC Radio Sessions (2007).

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