Cos’è psichedelia nel 2012? Forse libertà di forme, forse, ancora meglio, libertà di intenti.
Attraverso twitter Wayne Coyne fornisce uno sguardo sempre vivo su come funziona la sua mente e su come agiscono i Flaming Lips: sembra un art attack in perenne svolgimento, interrotto solo ogni tanto dalle foto di Michelle desnuda.
E’ lì in mezzo che si radica The Flaming Lips And Heady Fwends: negli incontri fatti dai Lips negli ultimi due anni, nei quattro ep pubblicati in collaborazione con Neon Indian, Yoko Ono, Prefuse 73 e Lightning Bolt, che qui vengono ripescati un brano per ciascuno.
Questo disco è un crogiolo, e un’odissea: mette insieme (esclusivamente su vinile ed esclusivamente per il Record Store Day 2012) dodici allucinazioni animate che confermano ancora una volta, dopo quasi trent’anni di attività, che i Flamig Lips sono la creatura psichedelica più rivoluzionaria (e meno pigra) venuta dopo i Pink Floyd.
Convivono qui le pulsioni più disparate: c’è la dolcezza disturbata di Bon Iver, che apre in due Ashes In The Air come uno zoom improvviso su una valle innevata; Nick Cave che si mette al servizio di una psicotica You, Man? Human???; c’è Erykah Badu, convinta da Coyne a mettere la voce su una (pesantissima) rilettura di 10′ di The First Time Ever I Saw Your Face.
I suoni acidi e stridenti, le voci, le chitarre e le percussioni filtrate creano un universo sonoro lussureggiante. Nemmeno quei due episodi più pop sfuggono al trattamento: I Don’t Want You To Die (con Chris Martin) e Children Of The Moon (con i Tame Impala) sono gemme di disturbata bellezza.
La scelta di non dare un vero e proprio seguito ad Embryonic (2009) sta evidentemente dando ai Flaming Lips una insperata libertà (sono comunque sotto contratto con una major!), soprattutto mentale.
E quindi ecco le canzoni imbucate in teschi di gomma, la canzoni di 24 ore, gli ep in collaborazione con gli amici, e questo vinile come punto d’arrivo di due anni sfrenati e frenetici.
Arriverà forse un momento barrettiano, in cui impazziranno del tutto, ma intanto godiamoceli così.
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