Love is always something
something you should fear
when you really miss her
fear is all you hear…
The Terror è il disco più oscuro dei Flaming Lips: il più ostico, il meno melodico, quello in cui è più insidioso immergersi.
In una parola: paranoico.
E stiamo parlando di una band che nel corso degli anni ha inoculato nei cuori e nelle menti di migliaia di persone pesanti dosi di acido, materializzato paure, combinato cose folli e ha impostato la rotta verso il cuore del sole. Ecco, in questo caso è un cuore di tenebra.
La direzione verso cui si sono spinti i Lips è una supernova scurissima che ingurgita ogni cosa, anzitutto la luce: prima abbagliante come un lampo nucleare e poi risucchiata indietro come una risacca infinita.
The Terror è null’altro che paura, un mantra infinito che scuote ogni certezza ed angolazione, che cambia forma a seconda del nostro stesso umore: ora acido e chiuso in se stesso, ora ad occhi spalancati ad agonizzanti su un panorama in rovina.
La forma canzone si squaglia, ogni frammento viene atomizzato, poi amalgamato, poi ancora contorto e distorto fragorosamente, ogni coro è lamento, ogni percussione un tormento.
Il perché, o il senso, è tutto Always There… In Our Hearts: c’è qualcosa dentro di noi che non è mai spiegabile, che non può essere verbalizzato. È quel nocciolo oscuro e irrazionale che ha esattamente questo suono.
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