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The Flamings Lips – Hear It Is

flaming_lips_hear_it_isHear It Is è il punto di partenza della maestosità dei Flaming Lips.

E’ il 1986, sono gli anni del college rock, i R.E.M. e i Sonic Youth hanno già un nome nell’underground, i Nirvana stanno ancora sudando nei dintorni di Seattle, ma Mark Coyne di cantare non ha più voglia, vuole sposarsi; entra in scena il fratello Wayne, fino a quel momento solo alla chitarra, ed ecco qui che il trio debutta sotto l’egida della Restless Records.

Hear It Is è un album senza dubbio figlio di quei tempi, ma figlio anche della personalissima concezione di divertimento e di sballo di Wayne Coyne: niente skate-board, niente di troppo hip, solo i primi semi della totale f o l l i a che da lì in poi avrebbe contraddistinto sempre più i Flaming Lips, e inghiottito ogni loro sfaccettatura come un  buco nero.

Intendiamoci, questo album rimane ad oggi la cosa più canonica che la band abbia partorito, infarcito com’è di melodie che avrebbero fatto la fortuna di Lemonheads e Replacements. With You ne è un esempio perfetto, e anche Staring At The Sound.. almeno fin quando non parte una chitarra da rodeo hitchcockiano che trapana le orecchie fino a farle sanguinare; Jesus Shooting Heroin sono 7 minuti da incubo, pesantissimi (ed inizia così: well, I never really understood religionsexcept, it seems a good reason to kill – il salto di qualità da quando le redini le teneva Mark è notevole), e altrove sbuca più di un riferimento alla violenza grezza degli Stooges (Just Like Before).

Un sacco di casino acidissimo, insomma, che trova la sua degna conclusione in una rilettura biascicante di Summertime Blues.

E sì, di qui in poi le cose si faranno più sofisticate, ma la bellezza greve di Hear It Is sta tutta in quel motto che i Lips stessi useranno nel 2002 per descrivere i loro esordi: finally the punk rockers are taking acid.

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