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The Replacements – Songs For Slim

the_replacements_songs_for_slimAncora prima della meraviglia di ascoltare i Replacements che di nuovo suonano e registrano insieme, di Songs For Slim si dovrebbe parlare per quello che c’è dietro.

E non è granché piacevole.

Sì perché ci sono Paul Westerberg e Tommy Stinson, ma Slim Dunlap, che nel 1987 rimpiazzò alla chitarra Bob Stinson, è a casa semi paralizzato da un gravissimo ictus cerebrale.

Le cure (anche se non c’è più nulla da curare, in realtà) costano, tantissimo, e la famiglia Dunlap, nonostante Slim sia sempre stato uno stimatissimo e fichissimo chitarrista e autore, non riesce a far fronte agli enormi costi (qui c’è un’intervista a Peter Jeperson, leggendario uomo della Twin/Tone Records, che racconta la tristissima vicenda).

Perciò Songs For Slim non è solo un ep a nome Replacements, ma un intero progetto di fundraising, a cui partecipano (tra gli altri) i Minus 5 (la band di Peter Buck), Lucinda Williams, Frank Black, i Jayhawks, Jakob Dylan.

Quindi, cosa c’è in questo ep? Cinque tracce che vale la pena di ascoltare bene. Perché sono vive, vitali. In parte prese dal repertorio proprio di Slim Dunlap (Busted Up, Radio Hook World Hit), o pescate da Gordon Lightfoot (I’m Not Sayin’: e quando Westerberg parte con quel I’m not sayin’ I love you / I’m not sayin’ that I care, if you love me… è di nuovo 1984, è di nuovo inverno, è di nuovo Minnesota), e sbruffonaggini perse nel tempo (Lost Highway, scritta da Leon Payne, datata 1948 e interpretata da vere pietre rotolanti).

I Replacements chiudono con Everything’s Coming Up Roses (dal musical Gypsy), con piglio da cabaret; questo oggi non è certo tutte rose e fiori, ma possiamo scommetterci: Slim è contentissimo.

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