Appunti

The Rolling Stones – Crossfire Hurricane

jumpin jack flash rolling stones

Crossfire Hurricane è il documentario che, con l’occasione di festeggiare i 50 anni della band – ripercorre la storia dei Rolling Stones dagli inizi fino alla metà degli anni ’80.

Prodotto, tra gli altri, da Jagger, Richards e Watts (la regia è di Brett Morgen), è stato proiettato nelle sale italiane il 29 e 30 aprile scorsi, e diciamolo subito: ci sono alcune cose incredibilmente belle, ma per certi aspetti lascia un po’ l’amaro in bocca.

Tra i pro, certamente il fatto che le voci narranti siano gli Stones stessi (compresi Wyman e Taylor!), anche se durante queste sessioni di racconto le telecamere non sono state ammesse (come se non conoscessimo a memoria le rughe di Keef o gli occhi sempre più sottili di Jagger).

Poi: il montaggio è a dir poco spettacolare, anche perché (e non poteva essere altrimenti, data l’ufficialità della produzione) è stato garantito l’accesso a registrazioni audio/video di prima mano e spesso inedite.

rolling-stones-crossfire-hurricane-key-art-4Ad esempio, i disordini e l’isteria collettiva durante i concerti degli esordi sono cosa nota, ma mai era stata rappresentata in modo così vivido;
In più Crossfire Hurricane si muove prendendo in prestito certe riprese in bianco e nero di Cocksucker Blues, il documentario ancora oggi  inedito girato da Robert Frank durante il tour americano del 1972 (tipo le scene lascive a bordo della fortezza volante degli Stones), scene poi finite in Gimme Shelter (ovviamente, il disastro alla Altamont Speedway: anche questo documentario dei fratelli Maysles, dopo una breve apparizione al Festival del Cinema di Cannes nel 1971 è stato messo in cantina), e chiude sulle immagini Shine A Light, il film – concerto del 2008 girato da Martin Scorsese.

Morgen mischia tutto questo con molto altro (documenti d’epoca, interviste, apparizioni tv, promo), e l’editing e i materiali a disposizione sono, appunto, da infarto.

In realtà bisogna anche dire che gli Stones non hanno avuto timore a ripercorrere i loro eccessi: le droghe, le groupie, gli arresti di Keith, la morte di Brian Jones, la violenza – tutti episodi narrati e documentati.

E certamente narrare la storia di questi 50 anni è difficilissimo (come sta la tua memoria, Mick? chiede l’intervistatore sui titoli di testa), e non bastano due ore. Non si può pretendere, insomma, che Crossfire Hurricane abbia una densità paragonabile a certi libri (vengono in mente Life, l’autobiografia di Keith Richards, e Le Vere Avventure Dei Rolling Stones di Stanley Booth).

Però, però alla fine una puntina di rammarico c’è: Crossfire Hurricane indaga bene l’impatto degli Stones sulla cultura e la società degli anni ’60 – ’70 (memorabile lo spezzone tv in cui a Jagger viene spiegata la psicologia dietro le invasioni di palco, o il senso di profonda libertà d’animo/spaesamento che traspare da ogni parola ed espressione di Brian Jones), ma la narrazione si ferma lì, appunto, all’inizio degli anni ’80 con l’ingresso di Ronnie Wood e le immagini dei primi tour negli stadi.

Direte voi: giusto, il sottotitolo di Crossfire Hurricane è the rise of the Rolling Stones, ed è quindi naturale che finisca proprio dove gli Stones diventano un fenomeno (non avevamo nemmeno 30 anni, dice Jagger)

Ma non è successo nulla agli Stones dopo l’ingresso di Wood?
Di cose ce ne sarebbero, a partire dall’assenza di Keith Richards da Exile On Main Street a Some Girls, e gli alterati equilibri di quel periodo, la dipartita di Bill Wyman, gli anni ’90 e il loro rapporto con il pop di quel decennio.

Cose in realtà interessantissime, se solo si considera che gli Stones sono, a tutti gli effetti, la prima band  a sfondare il muro dei 50 anni di attività.
E quindi, com’è ora?
Come ci sono arrivati?
Come si concilia tutto quel casino degli inizi, quell’impatto sulla cultura, con gli anni che avanzano?

Domande che forse fino adesso non hanno avuto una risposta, anche perché Jagger, Richards e gli altri non vogliono dare quell’immagine di loro, vorrebbero  essere ricordati soprattutto per i loro primi 20 anni. Con il grosso rischio di finire nel puro cliché.

Ma probabilmente, Crossfire Hurricane non era la sede adatta per dare certe risposte.
Ma nonostante lo stupore, l’esaltazione e lo stropiccìo d’occhi che provoca, la domanda si insinua: è pura perpetrazione del mito?

0 comments on “The Rolling Stones – Crossfire Hurricane

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *