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Tortoise – The Catastrophist

tortoise_catastrophistNemmeno il tempo di celebrare i vent’anni (!) di Millions Now Living Will Never Die che i Tortoise avevano già annunciato il loro ritorno sulle scene dopo una lunga assenza che durava da Beacons Of Ancestorship.

Questo The Catastrophist – carta da parati e photoshop inquietante in copertina – mette da parte i nervosismi dadaisti del suo lontano predecessore e pare composto da architetture più rette e leggere.

Compaiono anche le parole, affiorano come relitti nella risacca: impossibile non cogliere l’intento parodistico di Rock On, condotta dalla voce di David Essex (e che nel testo porta alla mente quel «hey kids, rock’n’roll, nobody tells you where to go..» con cui i R.E.M. spingevano Drive), mentre Georgia Hubley (Yo La Tengo) contribuisce a Yonder Blue, episodio pigrissimo.

Ma in generale tutto The Catastrophist scorre placido, rilassato, appena increspato da riverberi, saliscendi ed intelaiature che però si guardano bene dallo svoltare repentine o fragorose. Insomma, oggi i Tortoise preferiscono nascondere la loro vivacità sottotraccia, ripiegarla in armonie suadenti figlie di un rigore jazzistico che non sconfina mai in alcun formalismo.

Questo album è una meraviglia sinuosa e primaverile.
Non pare esserci alcuna catastrofe all’orizzonte o, anche se fosse, è così che suonerebbe la totale indifferenza ad essa: contemplativa e assorta.

1 comment on “Tortoise – The Catastrophist

  1. Pingback: Tortoise - Beacons Of Ancestorship – Non Siamo Di Qui

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