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Trust – TRST

trust-trst-300x300Quante cose possono fare in coppia un uomo e una donna.

Una di queste è la musica, magari con lui agli strumenti e lei alla voce.
Di recente questa formula si sta ripetendo con successo, soprattutto nell’elettronica, soprattuo in Canada. Prendete ad esempio i Crystal Castles o, più di recente, gli Austra (che peraltro sono in tre). E proprio la band di Feel It Break è il luogo musicale di provenienza di Maya Postepski, metà femminile di questo duo, completato da Robert Alfons.

TRST è un album estremamente interessante e coinvolgente, capace di sospendere i pensieri e trasportare in un mondo distante.

Cupo e profondo, giocato fondamentalmente sulla combinazione di batteria (suonata da Maya), pattern di basso variamente effettati, tastiere e voci eteree, minacciose e ambigue (come l’inquietante soggetto della foto di copertina).

Elettronica oscura e tenebrosa, con un pizzico di allucinogeno: Gonjasufi remixato da Ethan Kath quando ha la meglio il ritmo, echi di Fever Ray dove i bpm rallentano (Candy Walls).
Undici tracce compatte, senza significativi cali di tensione o qualità, ma fra le quali spiccano il tunnel allucinato di Dressed For Space, l’eruzioni vulcaniche di Bulbform e Gloryhole, l’atmosfera umida di F.T.F, le fragorose esplosioni di Chrissy E e il ritmo incalzante del singolo Sulk.

La derivazione dal suono sintetico anni ’80 è evidente, ciononostante l’album piace e sa sorprendere per abilità compositiva e capacità di aggiungere elementi significativi a combinazioni già esplorate.

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