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artwork: Contra (2010)

Da quando i Vampire Weekend decisero di piazzare sul loro (fortunatissimo e grandioso) album  Contra il ritratto di questa bionda in polo, con lo sguardo spaesato e la faccia vagamente sfatta, è stato un susseguirsi di voci, ipotesi, teoremi più o meno obliqui («ma Polo è un vostro sponsor?» è stata la domanda ricorrente per un po’).

Spazzati via quando la diretta interessata ha citato in giudizio la band e la XL la scorsa estate avanti al tribunale di Los Angeles, perché l’immagine sarebbe stata usata senza il suo consenso.

«Ci colpì subito, e tutti avevamo un’interpretazione di quel suo sguardo. Ma soprattutto, ci rendemmo conto che stava bene con il disco e con il suo significato», è più o meno tutto quello che mai si sia riusciti a far dire ad Ezra Koenig.

Poche certezze, comunque: si tratta di una polaroid che ritrae la modella Ann Kirsten Kennis, scattata nell’estate del 1983. Poi, non si capisce nemmeno se – come da lei asserito – a scattarla sia stata sua madre in casa, o il fotografo Tod Brody durante un casting.

L’una fa notare che è improbabile si tratti dell’immagine scattata a dei provini, dato che non c’è trucco, le luci sono tutte incasinate e dallo sguardo pare evidente la sorpresa, e chiede di accertare come il fotografo ne sia venuto in possesso

L’altro risponde che invece è proprio una di quelle foto che si fanno in quelle occasioni con la polaroid, come prova da sottoporre a chi sceglie i volti delle modelle, che aveva conservato insieme a migliaia di altre, per 26 anni. Non solo, i Vampire Weekend avrebbero comprato l’immagine per 5.000 dollari proprio da lui, che comunque non avrebbe mai immaginato sarebbe finita sulla copertina di un album.

Non bastasse, i legali della band fanno causa Brody, che, fosse vera la tesi della Kennis, avrebbe venduto loro una foto che sapeva non appartenegli. Ad infittire il mistero, il fotografo sul finire del 2010 sparisce, costringendo i giudici di Los Angeles ad autorizzare la poco rituale notifica degli gli atti del processo via e-mail.

In tutto questo Koenig e soci non entrano nel merito, a parte ribadire che per usare quell’immagine avrebbero «seguito la giusta procedura», anche se sicuramente vedersi convenire in giudizio per 2 milioni di dollari non è cosa di tutti i giorni. Pur sgradevole, fa toccare con mano ai Vampire Weekend a che livello sono arrivati.

Al di là di tutte le beghe legali, c’è da dire che la cover art di Contra rispecchia esattamente lo spirito del tempo, congelando nello sguardo di una bionda colta di sorpresa quella attitude indie un pò fighetta, modaiola e upper class tipica di questo inizio millennio.

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