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Elvis Costello – In Motion Pictures

Notting Hill l’abbiamo visto tutti. Inutile negarlo. Giù negli anni ’90 almeno, spontaneamente o trascinati da qualche ragazza certamente più interessata al belloccio di celluloide (Hugh Grant) che alla nostra mano morta nel buio della sala. E poi l’abbiamo visto e rivisto, perché non è affatto male anzi.

Dici Elvis Costello e poi dici cinema, e la prima cosa che viene in mente è She, e quell’imbranato che cercava di rimorchiare la diva Julia Roberts e che aveva quel coinquilino pazzoide (Rhys Ifans) che indossava la notevole t-shirt «sei uno schianto» (davanti), «ti va di scopare?» (sulla schiena).

She riportò Costello sulla cresta dell’onda a metà di quel decennio: era una rivisitazione del brano di Charles Aznavour, registrata ad Abbey Road (leggenda vuole) di fronte allo schermo su cui scorrevano le prime immagini del film di Robert Michell.

Ma il rapporto tra (l’altro) Elvis e il cinema ha radici più lontane, come testimonia questa raccolta dal prevedibile titolo In Motion Pictures e la copertina un po’ patacca.

Per quanto sia in fondo un esercizio di compilazione, ha il sicuro pregio di mettere insieme un bel po’ di brani prima rintracciabili solo sulle colonne sonore… o nemmeno, come la marcetta agrodolce Life Shrinks, scritta nel 1994 per il film irlandese War Of The Buttons (la storia di due gang di preadolescenti, rivali nelle loro uniformi scolastiche) ma poi non utilizzata.

C’è anche una chicca non indifferente: Seven Days Weekend, registrata nel 1986 in duetto con Jimmy Cliff per Club Paradise, commedia diretta da Harold Ramis (..sì, il Ghostbuster Egon!) che passò abbastanza inosservata.

Days, invece, viene dritta dritta da Fino Alla Fine Del Mondo di Wim Wenders, e a sentirla non potrebbe essere altrimenti. E a proposito, quella è una soundtrack straordinaria (Nick Cave, Lou Reed, R.E.M.Fretless sta anche sul bonus disc di In Time: The Best Of R.E.M. 1988 – 2003 -, Can, Daniel Lanois, Patti Smith; no, stranamente non gli U2).

E cosa ascoltava il mitico Drugo in cuffia? My Mood Swings.

Avanti così, fino a A Town Called Big Nothing, accreditata alla “MacManus Gang”, ovvero Elvis e suo padre; la pellicola di Alex Cox, Straight To Hell (Dritti All’Inferno, 1987: un remake di Django, Kill! di Giulio Questi) è in realtà famosa non tanto per questa composizione (a tono, ma espungibile in termini più generali), ma perché annovera tra i protagonisti Joe Strummer e Courtney Love (!), oltre ad una serie notevole di comparsate: Grace Jones, Dennis Hopper, Jim Jarmusch, i Pogues, fino a Costello stesso che muore tra sangue e pallottole, da vero gangster.

Altrove In Motion Pictures raccoglie brani già noti e grandiosi e prestati al cinema, tra cui Accidents Will Happen, Lover’s Walk, Miracle Man (nel terzo capitolo de Il Padrino), I Want You, Prison Song (scritta con Q-Tip).

Il che qualifica questo album come un’ottimo regalo di Natale, per i fan di Costello e per gli appassionati di cinema.

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