Dischi

Slowdive – Just For A Day

Si può provare e riprovare, ma è impossibile mettere a fuoco il suono degli Slowdive, trovarne il baricentro.

È un fluttuare continuo.

Esattamente come la sua copertina – che ad una prima occhiata può sembrare di tutto (da un fungo ad un sombrero, da un tornado ad un fiore, salvo poi rivelarsi per quello che è: una foto virata rosso di una ragazza e la sua gonna fluttuante, però l’equivoco si ripete ogni volta che l’occhio cade lì) – Just For A Day è un magnifico inganno.

Facile dire che Neil Halstead, Rachel Goswell e gli altri ci avessero visto lungo, piazzando su questo loro album di debutto per la Creation uno sticker pesante come un manifesto programmatico: «like a mind altering substance, without the risk»; la storia poi insegna che però i ragazzi di Reading avevano gran poco di pronto – o anche solo pianificato – prima di entrare in studio: tutto merito del loro manager, che pensava a loro come i nuovi Pink Floyd e su questo presupposto convinse il sempre entusiasta Alan McGee.

Potrebbe essere il 1991 (come in effetti è), potrebbero essere gli anni zero oppure oggi: suonare Just For A Day è una vera e propria sospensione di ogni coordinata spazio-temporale; significa addentrarsi in una nuvola estatica, in una nebbia fitta e celestiale che ogni tanto si gonfia e accelera improvvisamente (Waves), ma per la maggior parte delle volte aleggia imperterrita e confonde i contorni delle cose.

È musica da camera, una camera zeppa di fantasmi strafatti, voci alterate, specchi deformanti.

La realtà è puramente eventuale: prevalgono lo smarrimento, la desolazione, l’ascesa in un climax che non esplode mai. Come una tortura piacevolissima, come un orgasmo trattenuto per sempre.

Brian Eno si innamorò degli Slowdive, la critica li infilò nel calderone shoegaze del periodo, il pubblico lì premiò piazzandolo questo album al numero tre della UK Indie Chart.

Sembrava tutto bellissimo, la storia andò poi in un’altra direzione; rimane Just For A Day, pietra angolare di una visione distopica ed irripetibile.