Dischi

Wilko Johnson & Roger Daltrey – Going Back Home

In Going Back Home (2014), Roger Daltrey mette la sua voce al servizio della chitarra e delle canzoni di Wilko Johnson.

I due ripescano soprattutto da quello che Johnson combinò dopo l’esperienza con i Dr. Feelgood – ma alcuni brani di quest’ultimi sono occasioni troppo succulente per essere ignorate.

E allora ecco Going Back Home (da Malpractice), Keep It Out Of Sight e All Through The City (dal delizioso debutto Down By The Jetty), persino la dimenticata Sneakin’ Suspicion (dall’album omonimo del ’77, nel bel mezzo del quale proprio Johnson mollò il gruppo – o fu buttato fuori, a seconda delle versioni), in riletture che pareggiano le versioni originali.

L’unica divagazione che i due si permettono è Can You Please Crawl Out Your Window?, uno dei classici perduti di Bob Dylan.

Per il resto, appunto, questo Going Back Home riporta alla luce alcune delle tante composizioni brillanti che Wilko Johnson sparse nei suoi dischi solisti (o quasi, v. alla voce Solid Senders); a sceglierne una: Ice On The Motorway.

Da tempo, ovviamente, la voce di Daltrey non ha più l’estensione che trascinò in alto gli Who; si scopre, però, che è diventata perfetta esattamente per questo – per un album di british r&b ruvido al punto giusto da poter essere pubblicato dalla Chess Records (nota: i tasti, sempre molto discreti ma essenziali, li mette Mick Talbot).

È un bene preziosissimo, al pari del modo che Wilko Johnson ha (sempre avuto) di brutalizzare la sei corde, percuotendola senza plettro e con quel suo staccato micidiale – roba da non lasciare scampo, dal palco sgangherato dei pub più sudici o, diversi decenni dopo, dall’impianto stereo del soggiorno: poco importa davvero.