Appunti

Liverpool: Double Fantasy + Microdot

Un paio di dritte se avete intenzione di fare un giro a Liverpool da qui ai prossimi mesi.

Diamo per scontato il tour dei Beatles, Anfield Road ed il fatto che la zona tra la stazione di Lime Street ed il waterfront vi sembrerà semplicemente un gigantesco ed assurdo centro commerciale nel quale non capirete se siete all’aperto o al chiuso (dirigetevi verso Jamaica Street ed il Baltic Triangle per qualcosa di più eccitante).

Ma andate ugualmente verso il waterfront. Lì il Museum Of Liverpool ospita Double Fantasy: la mostra ripercorre tutta la vita che John Lennon e Yoko Ono hanno trascorso insieme, dal primo incontro del 1966 all’assassinio dell’ex Beatle nel 1980.

Si tratta di qualcosa oggettivamente straordinario, per la qualità della proposta, per la cura dei dettagli (comprese riproduzioni del biglietto da visita che Yoko diede a John in occasione di quella prima volta e sì, potrete portarvene via uno), per l’allestimento ed il percorso narrativo dal quale si esce solo arrendendosi di fronte all’impossibilità di separare la loro vita dalla loro arte.

Numerosissimi i contributi audiovisivi, un’intera sala dedicata al video di Imagine, una ai cortometraggi prodotti dalla coppia, un’altra in cui fare karaoke, in un’altra ancora – tra divani e cuscini –  sono mandati in loop tutti gli album di Lennon e quelli di Yoko (anche se la maggior parte delle volte, con questi ultimi, vi sembrerà piuttosto di trovarvi allo zoo nella migliore delle ipotesi).

Tra i pezzi più curiosi da segnalare: i cartelli originali appesi alle finestre della stanza dell’hotel di Amsterdam che ospitò il primo bed-in, il letto dell’happening di Montreal, i testi scritti a mano per Double Fantasy ed anche una delle pochissime (ma orrende) chitarre Sardonyx esistenti al mondo, costruita dal newyorkese Jeff Levin in soli venti esemplari ed utilizzata da Lennon per le registrazioni di quell’album.

L’esposizione è gratuita, si concluderà il 3 novembre e il Museum Of Liverpool è anche un ottimo posto dal quale iniziare a scoprire la storia affascinante di una città che per decenni è stata il punto d’incontro tra l’Europa ed il nuovo continente, circostanza che ha avuto un’influenza decisiva sulla storia (vedi, appunto, alla voce Fab Four).

‘Chess set for playing as long as you remember where all your pieces are’

Usciti, dirigetevi verso il British Music Experience per dare un’occhiata a Micrdodot – The ’90s Exhibition (fino al 31 agosto).

Microdot è l’agenzia attraverso la quale Brian Cannon ha creato artwork e grafiche per Oasis, Verve, Suede e moltissimi altri. Sono tutte esposte insieme a bozzetti, materiali promozionali dell’epoca e memorabilia, tra i quali la Gibson Flying V sfoggiata da Noel Gallagher nel video di D’You Know What I Mean ed usata per registrare Be Here Now ed il duffle coat indossato da Liam Gallagher sulla copertina del singolo Roll With It.

L’esposizione di per sé potrebbe non valere l’intero prezzo del biglietto (£ 14,00), soprattutto perché si poteva fare molto di più che ammassare tutto questo in due teche, senza particolari didascalie e con un’illuminazione che lascia abbastanza perplessi.

Ma per quella somma avrete accesso all’intero spazio del BME e quindi potrete ammirare tutta la storia della musica inglese, dallo skiffle alle Spice Girls e oltre, e potrete anche suonare chitarre, batterie elettroniche, sintetizzatori e bassi nello spazio permanente allestito dalla Gibson.