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ManzOni – ManzOni

manzoniDicono che con l’età, oltre alla vista, diminuisca anche un po’ il pudore, quel senso di reverenza e soggezione rispetto agli altri e con esso la paura del giudizio. Questo può aver spinto il cinquantasettenne Gigi Tenca ad uscire definitvamente allo scoperto, ha metterci faccia, voce, poesia e, più di tutto, vita propria. Oppure, semplicemente, servono tempo e  un’esistenza vissuta per avere davvero qualcosa che valga la pena raccontare.

L’esordio omonimo di ManzOni mescola in modo convincente cantautorato e post-rock, Piero Ciampi e gli Slint. Nove tracce, edite da Garrincha Dischi, caratterizzate dai percorsi paralleli delle storie, più raccontate che cantate, di Tenca e della cornice musicale frutto dell’incessante scambio di battute fra Carlo Trevisan (chitarra elettrica, batteria loop), Emilio Veronese (chitarra acustica ed elettrica),  Fiorenzo Fuolega (chitarra elettrica, batteria, loop) ed Ummer Freguia (chitarra elettrica).

Tre quarti d’ora intimi e inquieti nei versi e nelle note, in cui l’interpretazione di Tenca sembra unire ingredienti già noti in un impasto tutto personale. La devianza di Giovanni Lindo Ferretti, la favella ipnotica di Emidio Clementi, la cruda schiettezza di Stefano Edda Rampoldi, insieme per raccontare scenari malinconci (Confessione), disagi urbani (Ho Paura), incubi a spirale (…E Scrivo).

Particolarmente efficace l’accompagnamento musicale, capcae di seguire con discrezione i momenti più intimi e cupi sia di sottolineare con furore i passaggi più intensi e rabbiosi. Infaticabili fraseggi fra chitarre e ritmica composta.

Un disco non facile, nonostante e a causa della sua schiettezza, che richiede e merita vigile silenzio e attenzione al dettaglio.

L’album si può ascoltare in streaming qui e acquistare qui.

ManzOni – Scappi by enver

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