E pensare che i The Men, da Brooklyn, fino a poco fa si muovevano in territori punk/noise.
E invece con questo Tomorr’s Hits ci troviamo tra le mani un disco di quelli di rock’n’roll polveroso e stradaiolo, il cui titolo sarebbe da prendere sul serio in un mondo perfetto.
Roba che ti prende a calci in culo, ideale per sfrecciare sulla Route 66, che guarda a certe ritmiche trascinanti create dalla sezione di fiati (che si muove da territori tipicamente Springsteen ad attitudine molto più delirante vedi – tra le tante – la doppietta Another Night e Different Days) fino ad approcciare i ’70 tracannando birra, con il serramanico nei jeans consumati (Dark Waltz, da loop).
Altrove i The Men sfoggiano un approccio cazzone e selvaggio (Pearly Gates) e gestiscono la loro frenesia con molta leggerezza, sfiorando il classic rock ma mai sposandolo con convinzione (Slepless).
Ne esce un album essenziale, senza stronzate, diretto e allucinato pure quando alza il piede dall’acceleratore. Da ascoltare e riascoltare finché il serbatoio va a zero, ovviamente lontanissimo dalla prossima pompa di benzina. Maledetti.
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