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Miles Kane – Change The Show

Miles Kane non è certo uno avventuroso. A livello compositivo i suoi album sono sempre andati un po’ a corrente alternata e a volte si è fatto prendere troppo la mano da una certa foga sonora.

Change The Show non cambia la sua attitudine, Miles rimane lontano dall’essere un innovatore; però questa volta ha saputo reinventarsi e siamo una spanna, anche due, sopra il resto.

Il cambio di passo è dato dal fatto che per questo album l’ispirazione non arriva direttamente dal rock’n’roll di stampo brit quanto piuttosto alla soul music in molte differenti incarnazioni.

Per carità: Tears Are FallingNever Get Tired Of Dancing sono due (in)credibilissimi momenti in pieno stile T.Rex, però mantengono comunque coerente il tono generale di Change The Show – che è roba da avanspettacolo retrò, con gli ottoni belli tondi, le orchestrazioni briose e una certa attitudine del nostro a prendersi il centro della scena anche grazie all’interazione con altre voci (l’unica di peso è Corinne Bailey-Rae nella irresistibile Nothing’s Ever Gonna Be Good Enough).

Un’opera capace di mettere insieme le varie influenze di Miles come un puzzle – cioè si notano solamente guardando tutto molto da vicino: gli Style Council, Sam & Dave, Costello e Bacharach, l’intero catalogo Stax e quello Motown, il northern soul che spadroneggiava nei dancefloor inglesi, e via così.

Change The Show è esuberante, vitale e trascinante, merita un loop potenzialmente infinito. E Miles Kane merita di essere preso sul serio, finalmente.