Le chitarre fantasma di Angels,
che risuonano in una stanza congelata,
un filo di luce dalla finestra,
e il basso che scandisce:
love, love, love.
We used to be closer that this, le voci che si uniscono su quel battito che viene direttamente da Burial, un attimo prima che la chitarra salga
su, su, su.
Il rimbombo confusionario di Fiction, e ad 1′ e 11′ una filastrocca gommosa,
start/stop.
L’apertura dizzy di Try, e:
you know the way, I
can’t resist you, I
said to myself I’d try
why do we waste time
hiding it inside
I want you to be mine.
Reunion, 1′ e 57″ e poi oltre.
È stata mai scritta una post-breakup song più convincente di Sunset? Le voci intrappolate di Missing, il ritmo da sberleffo di Tides.
L’assolo di Swept Away da 4′ e 11″ in poi… e un sacco di spazio. In Coexist gli XX catturano il suono di tutte le parole, le emozioni, i sentimenti e gli schiaffi che rimangono sospesi per aria, cercando un modo più profondo per colpire.
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