Dischi

Wild Beasts – Smother

Wild-Beasts_Smother-300x300Quello dei Wild Beasts è un mondo a parte. Un antro umido di penombra e sensualità, tenbroso, inquietante, misterioso e sofisticato ma soprattutto traboccante di classe.

Nati nel 2002 a nome Fauve, hanno all’attivo due album, Limbo, Panto (2008) e Two Dancers (2009), nei quali hanno iniziato un percorso che qui trova un ulteriore sviluppo. In Smother meno chitarre taglienti per un suono ancora più morbido e avvolgente che in passato e più spazio alla voce stile Guy Garvey del bassista Tom Fleming (Invisible), ottimo partner del titolare Hayden Thorpe (un po’ Anthony, un po’ Skin). Gli anni ’80 del synth pop epurati della plastica, sostituita con il velluto.

Dieci brani impeccabili fra i quali è difficile riscontrare cadute di tono, pervasi da una grazia e da un senso della misura che quasi mettono in secondo piano la complessità compositiva e i sofisticati intrecci strumentali. Forse giusto un gradino sopra le altre Lion’s Share, Bad Of Nails, Loop The Loop e Reach A Bit Further.

Arguta, maliziosa e ironica la chiusura con End Come To Soon, che è in realtà il brano più lungo del disco.

0 comments on “Wild Beasts – Smother

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *