Dischi

City Center – Redeemer

City-Center-Redeemer-cover-300x300… la K Records. Kurt Cobain amava così tanto questa piccola etichetta di Olympia da farsene tatuare il logo scusato sul braccio.

Fondata nel 1982 da Calvin Johnson, da quel momento ha sempre, fieramente, dato voce all’underground (“explodes the teenage underground into passionate revolt against the corporate ogre world-wide“).

Infatti è merito della K Records se sappiamo di questo duo del Michigan trapiantato a Brookyn, Fred Thomas e Ryan Howard, che all’anonimato ci tenevano parecchio – dato che hanno passato gli ultimi anni chiusi in una cameretta a produrre 7″ (e un eponimo debutto nel 2009) lontano dai palchi e da qualunque tipo di esposizione.

Reedemer è un disco per certi versi perfetto: non è non è inutilmente rumoroso, non è mollemente languido. È etereo, peno di loop danzanti nel mix e chitarre che appaiono e scompaiono fugaci come insetti tra i fiori.

I City Center vivono alla frontiera tra la psichedelia e il power pop, e saltano da un lato all’altro dalla barricata agili e noncuranti: ogni Modern Love, Taw, ha una controparte pastorale e nervosa (Giraffe, Puppers), che magari sconfina in pieno territorio Panda Bear (Obvious, Cookies). Sul finale, Soft Marauder e Teardrop Childern (entrambe sopra i 6′) risucchiano tutto quanto suonato sino a quel momento, e catapultano in estasi stereofonica.

0 comments on “City Center – Redeemer

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *