Appunti

Tafuzzy Days 2012 report

Da qui su, sulla collina verso le 6, si vede, vede la statale accendersi / e il cielo che calmo e lentamente cambia / cambia di colore fino a farsi viola e giallo sopra al mare, è uno specchio che non so rompere…

Codino biondo stinto, camicia azzurra sbottonata al petto, jeans strappati e borsello nero Corona’s, il gestore del pittoresco (cadente) aberghetto (affittacamere) di questa zona nord di Riccione (a due passi dal Pepe Nero, tre dal mare caldo e sabbioso, ancora meno dallo sballo, e comunque al centro di un girone infernale a caso), ci squadra.

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Eh. Voi non siete tipi da discoteca… – ma non lo dice con rammarico, in effetti – … meglio così; ieri sera c’è morto uno. Sì, è morto in pista, aveva una bava alla bocca, tanta che sembrava la barba di mio nonno. Ma hanno detto che è morto fuori, sennò c’è la chiusura del locale. Ma voi mi sembrate tipi tranquilli.

Riccione è, il 17 agosto (venerdì), esattamente come uno se l’aspetta. C’è un turismo che non conosce crisi, quello del casino, dello sfacimm’ delle scuornate, del suulemaniiiii, degli schiuma party, del ci venite stasera all’Altromondo? sparato in faccia a ragazzine arrendevoli strette sul telo da mare, spiaggia libera e caldo opprimente, da tizi fisicati con mazzetti di prevendite nelle mani (mai) sudate. E musica, e boom, boom, boom – stasera c’è un tronista di qua, due gieffini di là, magari anche Rocco Siffredi (o chissà quale parte di lui) fa una puntatina in disco.

Noi ci sentiamo come alieni. O forse troppo normali per non fare solo da comparse, e nel dubbio parcheggiamo l’auto vicino – ci venisse voglia improvvisamente di fuggire. Ovunque.

Inutile negarlo, queste cose occupano ancora gran parte dell’estate della Riviera, e anche se non sono più i tempi del DeeJay Time in diretta dall’Aquafan e Albertino in costume da bagno, gli anni ’90 non sembrano mai davvero passati.

I Tafuzzy Days resistono, però, imperterriti come quei soldati giapponesi che nessuno aveva avvisato della fine della guerra. Dieci anni, più del Tora! Tora! – per dirne una: la lista dei nomi che si sono accalcati lì sul palco del Castello degli Agolanti (di fronte al Cocoricò) in tutto questo tempo è lunga e pure un poco inutile.

Da showcase per le produzioni della Tafuzzy Records sono diventati, con il tempo, un momento di incontro e di scambio tra esperienze e idee geograficamente distanti ma strette nello spirito.

E così quest’anno i Chewingum hanno buttato tutti nel Nilo, a colpi trascinanti di sudatissimo funkysoulreggaepop imbizzarrito, i Be Forest sono riusciti a creare un vuoto glaciale in mezzo all’arsura della riviera, e i Ronin hanno portato tutto, tutti e ciascuno in un altro posto (tranne quelli col mocassino e il fantasmino, e quelli con tatuaggi di cristi e madonne); Maria Antonietta ha ringhiato sputato, fragile e incazzosa, dopo aver ballato la samba con i Chewingum; i Cosmetic hanno scatenato il consueto bordello, ha chiuso tutto Inserirefloppino: sullo sfondo e nelle orecchie una psichedelia post-industriale roboante.

E così, mentre il Cocoricò iniziava a pestare, Above The Tree & The E-Side hanno dato vita improvvisa alla versione fantasma di quel suono che rimbombava dall’altra parte della strada, e di lì giù per le colline.
Una dicotomia potente.

E’ un bozzolo fantastico, il Tafuzzy Day. E a chi si chiede se succederà di nuovo, l’anno prossimo sul finire dell’estate, come dal 2002.. beh, il panorama non dà risposte, mai… – diceva qualcuno.

Fotografie: qui e qui.

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