Ora sembrerà che ci siamo svegliati tardi; in realtà Excitement, uscito nel gennaio scorso, l’abbiamo ascoltato per 11 mesi.
Perché il pop britannico ce l’abbiamo nel cuore, e l’esordio dei Jacqueries è un relitto preziosissimo degli anni ’90, niente a che vedere con il reflusso dei successivi anni zero.
Insomma, se ci chiedete di fare il gioco della torre tra loro e i vari Kooks o Snow Patrol o Kaiser Chiefs (tutti sul mercato nel 2011 con album ridicoli) non c’è storia.
Excitement è un insieme di melodie contagiose, cori, chitarre abrasive e riff che ti si attaccano sottopelle e chi li schioda più. È, anche, una grande romanticheria.
Sa di primavere di vent’anni passare a fregarsene e rincorrere amori sui prati, leggeri come piume; pomeriggi di sole passati a curarsi di nulla e sfamarsi solo d’idee e sentimenti.
Fregandosene di quanto ogni cosa sia così lontana ed indefinita, comprese Londa e Liverpool.
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