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The Who – Live At The Fillmore East 1968

Dopo cinquant’anni, il bootleg più leggendario degli Who diventa finalmente un’uscita ufficiale.

La storia è abbastanza nota: la primavera del 1968 è appena sbocciata e coglie la band durante un lungo tour degli States, uno di quelli fatti di follia e notti insonni, non bastasse l’atmosfera pesante che si respira da quelle parti: il movimento pacifista e quello per i diritti civili sono al loro massimo e l’assassinio di Martin Luther King il 4 aprile porta l’intera federazione a pochi passi dalla guerra civile.

Quel giorno Moon, Daltrey, Entwistle e Townshend sono a New York per gli ultimi concerti e sono talmente disfatti che sul serio si addormentano durante una seduta fotografica: ne uscirà l’immortale scatto finito sulla copertina di The Kids Are Alright.

I due concerti del 5 e 6 aprile al Fillmore East – locale di proprietà dell’impresario Bill Graham, così ribattezzato appena un mese prima, e che di lì a poco sarebbe diventato un vero e proprio tempio del rock’n’roll (come il suo gemello Fillmore West a San Francisco) – rappresentavano quindi l’ultimo sforzo prima del ritorno a casa.

Ma Live At The Fillmore East 1968 racconta di una band tutt’altro che esausta: una performance vigorosa che culmina in una versione di oltre mezz’ora di My Generation, passando prima per un turbinio ad alto voltaggio in cui gli Who buttano molti classici (Fortune Teller, TattooA Quick One, While He’s AwayI Can’t Explain, Happy Jack, I’m A Boy), Eddie Cochran (Summertime Blues, ma anche C’mon Everybody) e alcune cose che oggi possiamo ben considerare rarità (My Way, Little BillyRelax, quest’ultima abbondantemente sopra i 10′, praticamente la prova generale del gran finale).

La qualità audio, nonostante i problemi tecnici che avevano tempestato quelle serate, è certamente alta ed è giusto oggi vestire di ufficialità quelle registrazioni; non sarà Live At Leeds, che rimane inarrivabile (per chiunque), ma questo Live At The Fillmore East 1968 sta a buon diritto lassù nel mito.