Dischi

Noel Gallagher’s High Flying Birds – Chasing Yesterday

chasing_yesterdayLo ha ammesso di recente: «[io e Liam] siamo due facce della stessa medaglia, è questo che ha reso grandi gli Oasis: il mio ingegno e le mie canzoni, il suo caos e il suo fare pirotecnico. E non si può avere solo una delle due cose: lui senza di me ha fallito, è evidente, io senza di lui non riuscirò mai a riempire gli stadi in giro per il mondo».
E poi ha aggiunto: «..ma me la cavo».

Noel Gallagher se la cava perché è un buon pescatore: sa attendere, non forza la mano e i pesci le canzoni prima o poi arrivano. E’ questione di pazienza e di fatalismo: «nel 1994 Weller mi ha dato un buon consiglio: se l’ispirazione dovesse lasciarti non inseguirla, tornerà da sé. Ancora oggi ne sono convito. Ma se non riuscissi più a scrivere una sola canzone e finisse tutto, va comunque bene così».

Ecco, Gallgher Sr. ha anche spiegato che Chasing Yesterday nasce da un gruppetto di queste canzoni prese al volo, messe lì e lasciate crescere piano piano: un nucleo attorno al quale ha poi sviluppato tutto il resto.

Possiamo tirare ad indovinare quali siano?
I due singoli pubblicati finora, The Ballad Of The Mighty I e In The Heat Of The Moment, The Right Stuff, Riverman, Where The Songs Remain The Same; e buttiamoci dentro anche la b-side Do The Damage.

Sono le cose migliori di Chasing Yesterday.
Certo, per la chitarra di Johnny Marr su The Ballad…, per lo spirito glorioso di In The Heat Of The Moment, perché mai aveva flirtato così tanto con soul e con le voci femminili quanto in The Right Stuff («la cosa più distante da Supersonic che abbia mai scritto») per l’uso del sax (ispirato – parrebbe – dall’ultimo disco di Bowie), perché Do The Damage pare una presa per il culo degli Stoogees, perché alcune cose nascono dalla collaborazione (accantonata) con gli Amorphous Androgynous; il tutto al netto della commovente malinconia di Where The Songs Remain The Same.

Però soprattutto per l’approccio, per il tentativo attraverso queste canzoni di sganciarsi dalla comfort zone in modo molto più netto del debutto solista.
Il resto del disco vive di alcuni ripescaggi dall’infinito canzoniere di Noel (l’ottima Revolution Song – un’altra b-side – risale alla fine degli anni ’90; il mito vuole che Lock All The Doors risalga a quando ancora gli Oasis si chiamavano Rain, che poi sia stata stata smembrata e alcune parti siano finite addirittura in Setting Sun dei Chemical Brothers), manca della voce di Liam sui numeri più affilati (You Know We Can’t Go Back, la già menzionata Lock All The Doors, The Mexican), prosegue nell’uso dei fiati già sfoderati nel debutto.

In generale forse staremmo parlando di un disco molto più eccitante se Do The Damage e Revolution Song non fossero state scartate.
E così, se Noel Gallagher’s High Flying Birds andava giù liscio come un bicchiere d’acqua naturale, Chasing Yesterday – con i suoi potenti ritornelli e il suo piglio convintissimo – è un bicchiere d’acqua frizzante (per il brio), con una scorza di limone (per certe soluzioni stilistiche che non passano inosservate) e chiamatelo pure easy listening di lusso, ma se volete birra fate un salto indietro di vent’anni.

Fate un salto cioè a quando – lui da solo – ha portato sulla cima del mondo sé stesso e altri quattro tizi del peggior proletariato suburbano inglese con la sola forza delle sue canzoni e della sua visione; ma come songwriter Noel Gallagher non gode del credito di Ray Davies, non è John Lennon, neppure Paul Weller o Keith Richards, tantomeno Elvis Costello o Pete Townshend (ma le sue micidiali melodie sono una sintesi di tutti questi messi insieme).

Inconsciamente (perché immaginiamo che non gliene freghi poi molto), oggi, sta provando ad arrivare lassù: è di nuovo da solo (anche se in un senso diverso) e sulla strada giusta: potrà riuscirci se la smetterà definitivamente di inseguire il passato.

1 comment on “Noel Gallagher’s High Flying Birds – Chasing Yesterday

  1. Pingback: Video: Noel Gallagher's High Flying Birds - Do The Damage – Non Siamo Di Qui

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *